Dolomiti, allarme Onu: rischio climatico in aumento. Neve bagnata a Cortina

Dopo lo stress test effettuato sulle montagne della provincia di Belluno, i dati del rapporto Organizzazione meteorologica mondiale

Dolomiti

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Belluno, 11 ottobre 2022 – Stress test sulle Dolomiti, neve troppo bagnata a Cortina: rischio climatico in aumento, in pericolo il futuro dello sci. È la stima elaborata dopo uno stress test nella regione alpina da uno studio dell’Onu, che indica un aumento fino al 6,2% del rischio climatico diretto e del 10,2% del rischio climatico indiretto. Tra le zone più colpite dal climate change, la provincia di Belluno, dove a luglio è avvenuto il tragico crollo sulla Marmolada.

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Allarme: quando?

Senza interventi incisivi con le rinnovabili, non risparmierà in futuro anche Cortina, località scelta per le Olimpiadi invernali del 2026, e dove lo sci potrà essere reso difficile o addirittura impedito dalla neve bagnata. La proiezione futura riguarda il periodo tra il 2036 e il 2065. I danni potrebbero colpire anche l’indotto della neve: sport, turismo, energia e industria. I dati sono stati raccolti in uno dei casi di studio contenuti nel rapporto dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) sullo “Stato dei servizi climatici 2022”. Preoccupati per l'ambiente, gli abitanti di Cortina si sono mobilitati per fermare la costruzione della pista da bob in vista delle Olimpiadi. 

Il gestore degli impianti: “Esagerazione”

“Le variazioni climatiche si dimostrano sempre più imprevedibili, ma parlare nel breve di un cambiamento tale da rendere ingestibile la neve mi pare un'esagerazione”. A dirlo è Enrico Ghezze, titolare delle società degli impianti della conca di Cortina d'Ampezzo, ma anche di gran parte del Cadore. “Ci sono fenomeni improvvisi, variazioni continue – dice Ghezze – ma calcolare le valutazioni climatiche in modo tale da poter parlare di cambiamenti radicali nel breve mi sembra eccessivo”.

“Da una parte ci si accorge di quando non nevica o piove a quote sospette – continua –ma non si ricorda i record di neve, parlo di oltre 4 metri, di tre anni fa: purtroppo con noi chiusi per Covid”. Ma non solo. “Noi pensiamo a lavorare – prosegue – e contiamo sul fatto che gli impianti da noi ormai sono a 1.500 metri quota e alcuni ben oltre i 2.000. A sentire questi allarmi – dchiude ironico – sarebbe da domandare a questi esperti anche cosa succederà di Venezia, non solo di Cortina ormai alla vigilia delle Olimpiadi”.