Veneto, fondi regionali ai cacciatori finiti in pizzette e prosecco: indaga la Finanza

L’ipotesi è che i 262 milioni di euro destinati alle associazioni dei cacciatori, da spendere contro il bracconaggio, siano stati utilizzati anche per organizzare dei rinfreschi

Guardia di Finanza (foto d'archivio)

Guardia di Finanza (foto d'archivio)

Venezia, 31 Maggio 2021 – La Regione Veneto ha erogato fondi economici alle associazioni dei cacciatori affinché li utilizzassero per contrastare il bracconaggio, la caccia abusiva. In realtà quei soldi sarebbero stati spesi anche per acquistare il cibo necessario per organizzare dei buffet. È la tesi sulla quale stanno indagando la Guardia di Finanza e, negli ultimi giorni, anche la Corte dei Conti.

262 milioni di euro

I fondi sono stati concessi nel 2018 e si tratta di ben 262 milioni di euro. Ma come riferisce il Gazzettino quei soldi destinati alle associazioni venatorie sarebbero finiti, in piccola parte, anche per pagare salatini, pizzette sfoglia, bottiglie di vino e di acqua e altri prodotti alimentari vari che si trovano di solito nei rinfreschi.

Le Fiamme Gialle hanno chiesto gli atti alla Regione dopo che erano stati proprio alcuni consiglieri regionali a chiedere chiarimenti sulle spese sostenute dalle associazioni venatorie con quei contributi pubblici. Qualche numero evidentemente non tornava. Adesso anche la Corte dei Conti si sta interessando alla vicenda.