Maxi frode fiscale nel Vicentino: 20 immobili di pregio sequestrati a due coniugi egiziani

Ammonta a un milione di euro il valore dei beni intestati a una società estera fittizia: terreni, fabbricati e una villa di lusso sitatuati a San Vito di Leguzzano, dove la coppia viveva

Vicenza, 27 dicembre 2022 – Terreni, fabbricati e una residenza di pregio per un milione di euro. Una ventina di costosi immobili sono stati sequestrati a due coniugi di origini egiziane, che avevano maturato ingenti debiti con il Fisco. La coppia dovrà rispondere di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. È successo nel Vicentino, case e terreni si trovano a San Vito di Leguzzano. Le indagini sono iniziate da una società immobiliare di Schio prima risultata fallita nel 2006 e poi ritornata solvibile due anni dopo attraverso una ripartizione dell'attivo tra i creditori. È stato questo passaggio a fare scattare le verifiche della guardia di finanza sul fallimento sospetto.

Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza
Le indagini sono state svolte dalla Guardia di Finanza

Fallimento sospetto

Nonostante il “ritorno in bonis” – ovvero quando tutti i creditori vengono liquidati, chiudendo così la procedura fallimentare – la società continuava a riportare il termine "fallimento" nella propria ragione sociale anche negli anni successivi. Le fiamme gialle hanno scoperto che in realtà si trattava di una vera e propria “società di comodo”, costituita al solo scopo di conferire al suo interno, e dunque proteggere da eventuali richieste fiscali, il patrimonio immobiliare nella disponibilità della coppia, costituito da 20 immobili – tra terreni e fabbricati – ubicati nel comune di San Vito di Leguzzano, nel Vicentino.

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Le indagini

I capillari accertamenti svolti dai finanzieri sulle posizioni fiscali degli indagati hanno permesso di ricostruire i debiti fiscali milionari accumulati, nel corso del tempo, attraverso un sistematico utilizzo di imprese dedite all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, nonché l'omesso versamento delle imposte. Inoltre è stato rilevato come la Srl, costituita nel 2003, abbia posto in essere una sola operazione commerciale – riguardante proprio l'acquisto della residenza di pregio oggetto di misura cautelare – senza aver mai avuto lavoratori alle proprie dipendenze. La relativa compagine sociale, peraltro, è risultata costituita dagli indagati e da una società di diritto lussemburghese – che deteneva il 90% del capitale sociale – di fatto riconducibile all'imprenditore egiziano.

Il sistema fraudolento

Attraverso la società straniera, infatti, i coniugi hanno finanziato l'acquisto e, successivamente, il restauro della villa di lusso, dove poi hanno trasferito la propria residenza nel 2005 attraverso la stipula di un contratto di locazione. Affitto che in realtà non è stato mai versato, visto che la stessa società di capitali non dispone di un conto corrente da oltre 10 anni. Pertanto, fin dalla sua costituzione, la società è stata utilizzata come mero paravento per il Fisco. Il Gip del Tribunale di Vicenza ha emesso un decreto di sequestro preventivo in via diretta dell'immobile di lusso e delle pertinenze attigue, la cui valutazione ammonta a circa un milione di euro. È stato inoltre notificato l'avviso della conclusione di indagini preliminari alla coppia, che è iscritta nel registro degli indagati per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte.