Ideal Standard Belluno, stop ai licenziamenti: lo stabilimento riprende quota

La nuova cordata di imprenditori ha annunciato il mantenimento della produzione a Trichiana con 414 lavoratori. Prepensionamenti in vista per chi ha i requisiti

Stabilimento

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Belluno, 16 maggio 2022 – Svolta positiva nella vicenda dell’ex Ideal Standard. Cinque mesi dopo la firma dell'acccordo, promessa mantenuta: nessun licenziamento nel Bellunese. I 414 lavoratori dello stabilimento di Trichiana verranno assorbiti da una cordata di imprenditori veneti, che manterranno la produzione di ceramiche sanitarie con il logo di Ceramica Dolomite. “Promesse mantenute, salvaguardata una realtà fondamentale per il bellunese”, commenta il governatore Luca Zaia.

Sono 414 i dipendenti che verranno trasferiti nel nuovo gruppo, pronta anche la procedura per l'avvio della pensione anticipata per coloro che matureranno i requisiti pensionistici entro 36 mesi. L’azienda continuerà a produrre ceramica sanitaria nel sito industriale, salvaguardando le competenze di tutte le maestranze dello stabilimento.  "È sicuramente uno straordinario momento per i lavoratori della ex Ideal Standard, che solo fino a poco tempo fa vedevano il proprio futuro lavorativo incerto", hanno commentato a margine dell'assemblea di presentazione dell'intesa Giordano Fumarola della Filctem Cgil nazionale e Denise Casanova, segretaria generale della Filctem di Belluno.

La cordata veneta

A salvare il futuro dei lavoratori sarà una cordata di imprenditori, in parte veneti. La cordata di imprenditori è composta da: Banca Finint, Leonardo Del Vecchio, con la holding di famiglia Delfin; Luigi Rossi Luciani, con la holding Luigi Rossi Luciani Sapa; e Bruno Zago, con la sua società Za-Fin Srl.

“Prendo atto con soddisfazione della notizia dell’accordo che porterà alla salvaguardia dei posti di lavoro e al mantenimento della produzione di un celebre marchio, Ceramica Dolomite. Un marchio veneto che identifica un prodotto di qualità con il territorio bellunese e con le nostre dolomiti, Patrimonio Unesco”, aggiunge Zaia. "Avevamo promesso tutto l'impegno necessario – sottolinea il governatore – a salvare un'azienda emblematica, salvaguardando capitale umano e produzione di una realtà che ha un peso fondamentale per il territorio di riferimento”.

Ci sono voluti mesi di lavoro al tavolo ministeriale, con il coinvolgimento di istituzioni e sindacato. “Grazie alla massima collaborazione tra tutte le parti, siamo arrivati al risultato atteso. Un risultato di maggior valore visto che è stato ottenuto con il coinvolgimento di una cordata di imprenditori veneti".

Modello da riprodurre

La reindustrializzazione dello stabilimento di Trichiana “è un esempio virtuoso che va ripetuto anche in altre realtà produttive – sottolineano i sindacalisti Filctem – perché pone centralmente l'importanza del lavoro e delle professionalità di un territorio, in netta contrapposizione con le logiche di delocalizzazione che purtroppo hanno caratterizzato il mondo del lavoro negli ultimi anni”.