Treviso, maxi truffa superbonus 110%: crediti per 24 milioni di euro

Hanno fatto incetta di commesse nel periodo più buio dell'emergenza sanitaria. Lavori mai eseguiti, centinaia di contratti stipulati per riscuotere le agevolazioni

Cantieri (immagini di repertorio)

Cantieri (immagini di repertorio)

Treviso, 1 agosto 2022 - Costituito durante la fase più acuta dell'emergenza sanitaria Covid, un Consorzio con sede in Destra Piave, ha fatto incetta di commesse stipulando quasi 500 contratti con cui si impegnava a effettuare interventi di efficientamento energetico, consolidamento statico e riduzione del rischio sismico degli edifici senza alcun onere a carico del committente, grazie alla cessione del credito scaturito dal Superbonus 110%. Ma i  cantieri non sono mai partiti. 

La frode scoperta dal Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Treviso per un valore di oltre 24 milioni di euro. Le indagini hanno permesso di scoprire che una  volta stipulati i contratti il Consorzio ha trasmesso ad Enea la documentazione che attestava l'esecuzione dei lavori, così da poter riscuotere il relativo credito. Peccato però che, in almeno 230 casi, si trattasse di false attestazioni ottenute grazie ad un ingegnere compiacente, in quando i lavori non sono in realtà stati realizzati. 

E infatti alcuni committenti, dopo aver receduto dal contratto a causa del mancato rispetto dei termini stabiliti, hanno scoperto di aver maturato e ceduto al consorzio, a loro insaputa, i crediti correlati ai lavori edili mai avviati. 

Per questo il Gip del Tribunale di Treviso ha emesso un decreto di sequestro di crediti di imposta per circa 7 milioni di euro, e di disponibilità finanziarie e immobili per circa 1,2 milioni, tutti riconducibili al Consorzio e ai tre responsabili della frode, al momento indagati dalla Procura di Treviso per il reato di truffa aggravata ai danni dello Stato.