Milano Cortina 2026, stop alla pista da bob: l'appello dei cittadini al Comitato olimpico

Quasi 1.200 abitanti di Cortina d'Ampezzo hanno sottoscritto la lettera che verrà inviata a Losanna, per fermare la costruzione dell'opera ritenuta inutile. "Il bon è l'asse portante del progetto: quali vantaggi a spostarlo?", chiede Luca Zaia

La pista da bob di Cortina d'Ampezzo

La pista da bob di Cortina d'Ampezzo

Cortina d’Ampezzo (Belluno), 14 settembre 2022 – Stop alla costruzione della pista da bob per le Olimpiadi 2026, ritenuta poco sostenibile per l’ambiente e l’economia locale. A chiederlo sono i 1.185 cittadini di Cortina D'Ampezzo che hanno sottoscritto una lettera indirizzata al presidente del Comitato Olimpico Internazionale, Thomas Bach. L'iniziativa è del “Comitato civico Cortina”.

La richiesta contenuta nel testo è di imporre alla Regione Veneto, al Comune di Cortina e alla “Fondazione Milano-Cortina 2026” di rinunciare alla costruzione della pista di bob a Cortina d'Ampezzo perché “non sostenibile nell'aspetto economico e in quello ambientale”. Il plico con la raccolta firme partirà per la sede del Comitato olimpico, a Losanna, domani – venerdì 16 settembre – giorno in cui Bach sarà a Roma per venire insignito del “Collare d'oro” del Coni.

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La protesta: “Opera inutile”

“L'iniziativa del Comitato civico Cortina - sottolinea la presidente, Marina Menardi - fa parte ormai di una lunga serie di proteste locali che hanno trovato consenso anche a livello internazionale. La pista di bob è ormai un emblema che testimonia come i principi che ispirano l'organizzazione delle Olimpiadi, sostenibilità sociale, economica ed ambientale in particolare, possano essere forzati anche contro l'evidenza dei fatti e del buon senso. E questo non è un buon segnale per le future candidature”.

“Il Comitato olimpico internazionale è contrario all'opera – continua Marina Menardi – ma la prepotenza politica e l'arroganza dei vertici sportivi nazionali lo stanno chiaramente mettendo in imbarazzo. È tuttavia ancora possibile evitare quest'opera inutile ed energivora per il futuro, spostando le gare altrove, come richiesto dai cittadini. Con una presa di posizione forte e autorevole – conclude – da parte del massimo organo sportivo internazionale”.

Zaia: “Il bob è l’asse portante del progetto”

Sulla protesta interviene il governatore veneto Luca Zaia, convinto della bontà del progetto della nuova pista da bob sulle cime ampezzane. “Ho il massimo rispetto per le idee di tutti. Vorrei però spiegare – dice Zaia – che qui non c'è qualcuno che 'ha capito tutto del mondo’ e chi non ne ha capito niente e spreca. Se oggi abbiamo le Olimpiadi a Cortina, con una ricaduta già palpabile e un aumento del Pil stimato da prestigiose università di almeno un miliardo di euro è per la vittoria di una candidatura che aveva come asse portante del dossier proprio il bob”.

È questa la posizione del Presidente del Veneto sulla petizione sottoscritta da 1.185 cittadini di Cortina D'Ampezzo indirizzata al Presidente del Cio contro il rifacimento della pista di bob per le Olimpiadi 2026. “Ricordo – prosegue Zaia – che siamo stati premiati per il progetto di Olimpiadi meno costose, sostenibili e con un asse portante nel bob. Con l'ulteriore progetto di estendere il tutto all'intera area dolomitica, oltre Cortina. Faccio queste premesse perché questo dibattito rischia anche di dar vita a leggende metropolitane. Hanno scritto al Comitato olimpico? Ebbene, ora il Comitato, che peraltro ha dato vita a questo dibattito tempo addietro, si esprima in modo chiaro e inconfondibile, magari spiegando quali ricadute si avrebbero su Cortina spostando il bob e quali realizzandolo dove è previsto. Non abbiamo nessun feticismo per le opere pubbliche – conclude Zaia – solo la volontà di portare avanti un progetto”.