Milano Cortina 2026, rischio infiltrazioni mafiose negli appalti: la relazione della Dia

Il Veneto "potrebbe essere terreno fertile per la criminalità mafiosa e affaristica", si legge nel report presentato in Parlamento dalla Direzione investigativa antimafia

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Venezia, 1 ottobre 2022 – Olimpiadi 2026, rischio di infiltrazioni negli appalti: il Veneto “terreno fertile per la criminalità mafiosa e affaristica”. È il quadro che emerge dalla relazione presentata dalla Direzione investigativa antimafia al Parlamento. “Particolare attenzione – precisa la Dia – per la prevenzione di probabili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata richiederanno anche i prossimi Giochi olimpici e paralimpici di Milano e Cortina del 2026”.

Sommario: 

Cosa dice la relazione della Dia

Il Veneto “potrebbe rappresentare terreno fertile per la criminalità mafiosa e affaristica, allo scopo di estendere i propri interessi e infiltrarsi nei canali dell'economia legale tanto attraverso complesse attività di riciclaggio e reimpiego di capitali illecitamente accumulati, quanto nella gestione delle risorse pubbliche”. Il quadro emerge nella relazione al Parlamento della Direzione investigativa antimafia per il II semestre 2021.

Per la 'Ndrangheta, la Direzione antimafia ricorda alcune operazioni – Fiore Reciso, Terry, Camaleonte, Avvoltoio e Hope – da cui è emerso come la 'ndrangheta anche al Nord sia orientata a dominare il traffico dello spaccio di stupefacenti, le estorsioni, il riciclaggio e il reinvestimento di capitali.

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‘Ndrangheta nel Veneto: ecco dove

“Più recente conferma – prosegue la relazione – si è avuta con l'operazione Isola Scaligera del 5 giugno 2020, che ha evidenziato la presenza e svelato il modus operandi tipico di una locale di 'ndrangheta. In tal senso anche la Taurus del 15 luglio 2020 , conclusa con l'esecuzione a Verona e in altre città d'Italia di alcune ordinanze nei confronti degli appartenenti alle famiglie Gerace, Albanese, Napoli, Versace”, “con la creazione di un reticolo di solidi rapporti con amministratori pubblici e imprenditori e con il ricorso solo se necessario alla manifestazione della forza di intimidazione e all'assoggettamento”.

A Verona viene ricordata la presenza di una cellula del clan Di Cosola di Bari, attiva nel traffico di droga, mentre per la commissione di reati predatori è emersa l'azione di pregiudicati foggiani e brindisini. Per Cosa Nostra viene segnalata “la presenza di soggetti collegati a famiglie siciliane che riciclavano capitali attraverso investimenti immobiliari soprattutto a Venezia. Più di recente – aggiunge la Dia – sarebbe stato confermato il forte interesse delle consorterie palermitane a infiltrarsi nei canali dell'economia legale attraverso la commissione di rilevanti frodi fiscali”. Sul territorio infine sarebbero presenti gruppi di matrice etnica, in prevalenza albanesi, nigeriani, romeni e bulgari, attivi anche nello spaccio di droga.

Padova, 7 condannati

Per l'operazione Camaleonte, viene ricordata la sentenza del 6 luglio 2021 a Padova con condanne complessive per 77 anni di carcere a 7 imputati. Anche la criminalità campana “ha fatto rilevare, nel corso degli anni, la propria operatività sul territorio soprattutto nel settore degli stupefacenti e nel riciclaggio”, come emerso da operazioni che hanno messo in luce il tentativo di investimento di capitali illeciti da parte della famiglia Iovine del cartello dei Casalesi.