No vax, raid punitivo nel Trevigiano: danni al centro vaccinale di Villorba

Alcuni attivisti si sono messi in fila fingendo di attendere il vaccino, una volta entrati hanno danneggiato i bagni dell'hub. La denuncia dell'Ulss

Persone in fila in attesa del vaccino

Persone in fila in attesa del vaccino

Treviso, 5 dicembre 2021 – Incursione no-vax al centro vaccinale di Villorba, nel Trevigiano, dove un gruppo di attivisti sono entrati in pieno giorno e hanno danneggiato i bagni dell’hub. Si sono messi in fila insieme alle persone in attesa del vaccino, poi senza dare nell’occhio hanno messo a segno il “raid punitivo”. Hanno sporcato i bagni, intasato gli scarichi con la carta igienica e danneggiato alcune suppellettili in un paio di bagni. Il direttore dell'Ulss ha già annunciato che sporgerà denuncia contro ignoti.

“È evidente che si tratta di un'azione no-vax”, ha commentato Fancesco Benazzi, direttore generale della Ulss trevigiana. “Hanno sfruttato l'attività ordinaria del centro per passare inosservati e poi hanno distrutto i bagni, anzi li hanno proprio lordati.

Non è il primo caso di vandalismo del genere nel trevigiano. In alcuni casi sono state tagliate le gomme alle auto di alcuni sanitari e in altri, invece, i no-vax si sono messi in coda per chiedere banali informazioni per poi allontanarsi rallentando il normale svolgimento del servizio. Tutto ciò accade perché in Veneto, per chi dovrebbe fare la prima dose, è diventato possibile presentarsi ai centri vaccinali senza prenotazione.

Intanto nel Trevigiano, il leader dei negazionisti Lorenzo Damiano si è “pentito” dopo essere stati contagiato dal Covid e rimasto per giorni in terapia sub-intensiva. All’uscita dall’ospedale ha annunciato: “Ho un'altra visione, mi vaccinerò". Oggi in tutto il Veneto ci sono oltre 38mila contagiati e le terapie intensive al 12% di occupazione: la zona gialla si avvicina. Da Padova, la provincia veneta più colpita, il microbiologo Andrea Crisanti chiede di stringere i tempi per contrastare il calo di anticorpi che aumenta l’esposizione al Covid. "Già da ottobre sappiamo che dal quinto mese cala l'efficacia dei vaccini. Per questo siamo in ritardo sulla terza dose", dice il professore ordinario di Microbiologia all'Università di Padova.