Olimpiadi 2026, Confindustria Belluno: "Le imprese locali devono essere coinvolte"

Confindustria sta realizzando uno studio sulle potenzialità di sviluppo dei territori prima e dopo le Olimpiadi. L'appello degli imprenditori è di "accellerare i tempi per centrare l'obiettivo"

Discesa libera sulla pista Stelvio

Discesa libera sulla pista Stelvio

Belluno, 23 novembre 2021 – Stringere i tempi sulle Olimpiadi invernali 2026 per arrivare spediti all’obiettivo. È l’appello lanciato da Confindustria Belluno Dolomiti, che a nome degli imprenditori del territorio montano veneto chiede di "accelerare i tempi e di essere coinvolti fin da ora nella programmazione".

Ora che la società infrastrutture per “Milano Cortina 2026” è stata costituita, deve essere messa subito "nelle condizioni di operare con procedure semplificate e accelerate, altrimenti rischia di non centrare l'obiettivo", dice Lorraine Berton, presidente della Confindustria bellunese. Perché "il confronto con il mondo dell'impresa è imprescindibile per fissare tempi e modalità", e in particolare "lo è con gli imprenditori locali che conoscono il territorio e sono quelli chiamati a rimanere e creare benessere anche dopo l'evento olimpico".

Olimpiadi 2026: ruolo di primo piano per Loretta Credaro - Olimpiadi 2026: ruolo di primo piano per Loretta Credaro

La mappatura del territorio per lo sviluppo futuro

Gli imprenditori bellunesi, peraltro, si sono portati avanti e "con i colleghi di Confindustria Trento e di Assoimprese Alto Adige stanno portando avanti da diversi mesi uno studio volto a definire lo stato attuale e gli scenari pre e post Olimpiadi del sistema delle infrastrutture di trasporto di interesse per le province sulle quali insiste il patrimonio Unesco", avvalendosi dei ricercatori del dipartimento di ingegneria civile, edile e ambientale dell'Università degli studi di Padova.

Il progetto prevede una ricognizione e mappatura dell'esistente e una programmazione futura che guardi a uno sviluppo integrato dei territori alpini e delle loro interconnessioni con la pianura e i Paesi confinanti, con due orizzonti temporali: il 2026 olimpico e a 30 anni. "Siamo pronti a mettere lo studio a disposizione della nuova società: si tratta di un contributo fattivo sulle opere che servono al territorio", conclude Berton.