Olimpiadi 2026, la nuova pista di bob di Cortina non verrà costruita. Malagò: “Le gare saranno fatte all’estero”. Confindustria Veneto: “Una sconfitta per l’operoso Nordest”

Zaia: "St Morritz non la soluzione: la pista ha problemi di omologazione”. Il presidente del Coni ha ricevuto la comunicazione del governo che non c’è più l’intenzione di realizzare il nuovo impianto sportivo necessario per i Giochi invernali

La nuova pista di bob a Cortina non verrà costruita per le Olimpiadi 2026
La nuova pista di bob a Cortina non verrà costruita per le Olimpiadi 2026

Venezia, 16 ottobre 2023 – Per le Olimpiadi invernali 2026 non verrà costruita la nuova pista da bob a Cortina D'Ampezzo e per le gare di bob, slittino e skeleton si dovrà cercare una soluzione all'estero. Lo ha comunicato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, durante la sessione del Comitato olimpico internazionale a Mumbai. Malagò - si è appreso - ha reso noto di aver avuto in questo senso la comunicazione dal governo che non c'era più l'intenzione di andare avanti con il progetto per la nuova pista. Sulla comunicazione c'è stata la condivisione da parte del Cio.

Zaia: “Non è tutto mummificato”

“Se non ci sarà più il bob, a questo punto su dovremo ragionare su quante discipline delle Olimpiadi invernali 2026 si faranno a Cortina”. Commenta così il governatore Luca Zaia l’annullamento della nuova infrastruttura per il bob prevista nel progetto dei giochi olimpici del 2026. “Non è tutto mummificato – conclude – vedo che c'è chi esulta perché il bob non c'è più a Cortina. Vorrà dire che qualcuno farà un sacrificio e ci daranno qualche disciplina olimpica al momento non prevista”.

St Morritz? “Non è la soluzione”

“Ci risulta, per quel che è dato sapere, che la pista di bob di Saint Moritz abbia problemi di omologazione dal punto di vista dei requisiti olimpici. È una pista naturale, fatta con blocchi di ghiaccio, dipende molto dalle temperature e da altri fattori”, dice il governatore veneto Luca Zaia rispetto alle ipotesi di far gareggiare all'estero le squadre di bob, slittino e skeleton per le Olimpiadi 2026, dopo l'addio al progetto di Cortina. “Ho l'impressione – aggiunge – che St. Moritz non sia la soluzione. Dopo di che, non è dato sapere quali altre siano le soluzioni”.

Malagò: “Stiamo lavorando alle alternative”

La tanto "combattuta" pista di Cortina dunque non si farà, ha confermato numero 1 del Comitato Organizzatore dei Giochi Invernali: si andrà all'estero, utilizzando una delle piste già esistenti. "Solo due giorni fa - ha detto Malagò - il governo ci ha comunicato di considerare l'opzione migliore e più sostenibile. Stiamo già lavorando per sondare tutte le possibili alternative insieme al Cio e alle Federazioni Internazionali, prima di presentare il tutto al Consiglio per l'approvazione definitiva. A questo proposito, è importante ricordare che una decisione come questa avrà conseguenze sul budget del Comitato Organizzatore e sull'intera operazione".

Confindustria Veneto: “Una sconfitta del sistema Paese”

Le dichiarazioni di Malagò “pesano come pietre", afferma Enrico Carraro, presidente regionale di Confindustria, commentando la decisione del governo di non costruire la pista di bob a Cortina per le Olimpiadi 2026. “Questa è una sconfitta per tutto il sistema Paese – aggiunge Carraro -. Non ci meritiamo di essere visti come quelli che "non sono in grado di raggiungere l'obiettivo" nel contesto internazionale. Non se lo merita il Veneto e non se lo merita l'Italia. Sono dispiaciuto che nemmeno "l'operoso" Nordest abbia compreso come la sfida su questo progetto andava oltre la semplice sfida sportiva. Non è un problema solo di Giochi Olimpici ma di credibilità del nostro sistema imprenditoriale, industriale e valoriale. Vincerla sarebbe stata la più bella medaglia olimpica e il Veneto poteva farcela, come sottolineato a più riprese anche dal presidente Luca Zaia".