Lorenzo Tassoni e la bimba caduta dal terrazzo a Treviso: "L'ho presa, non sono un eroe"

Il 28enne ha salvato la vita a una bimba di 4 anni, caduta dalla terrazza del secondo piano. Il racconto del ragazzo, che presto verrà ricevuto dal sindaco con gli onori che merita

Lorenzo Tassoni, 28 anni

Lorenzo Tassoni, 28 anni

Treviso, 23 giugno 2022 – “Ti prego, ti prego no”. Sono le uniche parole, urlate a squarciagola con terrore, pronunciate da Lorenzo alla bambina appesa alla ringhiera del balcone. Poi è corso sotto al palazzo con le braccia tese, ha chiuso gli occhi ed è diventato un eroe. La piccola, che ha soli quattro anni, gli è caduta miracolosamente tra le braccia e lui, il 28enne Lorenzo Tassoni, le ha salvato vita quasi per caso. Ha dell’incredibile la vicenda accaduta lunedì pomeriggio a Treviso, nella zona di Sant’Antonino, a pochi passi dalla ferrovia.

Lorenzo – un giovane appassionato d’arte, che vive nel quartiere trevigiano di San Zeno con i genitori e lavora come addetto museale a Venezia – è diventato protagonista di un salvataggio eccezionale. È stata una frazione di secondi a cambiare il corso degli eventi: la piccola in bilico sul balcone di casa, in via Sant'Antonino, Lorenzo che passava di lì per andare a riprendere la bicicletta, che aveva bucato solo un’ora prima e aveva portato a riparare in zona.

Mi chiamano eroe, ma io ho fatto solo quello che dovevo. Davanti agli occhi ho ancora l’immagine di quella bambina minuscola appesa con una manina al terrazzo del secondo piano. E continuo a pensare a cosa sarebbe successo se avessi mancato la presa”, è il racconto di Lorenzo Tassoni, rimbalzato nelle ultime ore su diversi giornali.

Il rumore del tablet e gli occhi alzati al cielo

È stato il rumore del tablet caduto sull’asfalto ad attirare l’attenzione del giovane, la piccola lo aveva tra le mani e le è sfuggito prima di cadere. È stato quello il momento fatale, la svolta che ha cambiato il destino della bambina e di Lorenzo, diventato un eroe all’improvviso e senza volerlo. Il 28enne ha alzato gli occhi in alto e ha visto la bimba aggrappata al terrazzo, a quel punto lo scorrere veloce degli eventi, ormai entrati nella storia. Una storia indelebile che nessuno potrà mai cancellare dalla memoria di Lorenzo e, di sicuro, da quella della bambina.

Verso le 5 sono tornato al negozio di bici per ritirarla e, a un certo punto, ho sentito dietro di me un oggetto cadere. Mi giro e vedo un tablet per terra con lo schermo infranto”, ha raccontato Lorenzo. Così il 28enne, giratosi per il rumore dell'impatto del tablet, distrutto a terra, d’istinto alza gli occhi al cielo. E si accorge che il piccolo corpicino della bimba era aggrappato con il braccio alla ringhiera del terrazzo.

L’ho vista appesa nel vuoto, dovevo salvarla”

Figlia di una coppia tunisina, la bambina stava giovando sul terrazzo di casa, sfuggita per un attimo al controllo della baby sitter, che in quel momento si trovava all’interno dell’appartamento. Aveva un tablet tra le mani, che all’improvviso le scivola via. Si infila tra la ringhiera e fa un volo di otto metri. La bambina cerca di afferrarlo, inutilmente. Allora si arrampica sul parapetto, si sbilancia e cerca di evitare la caduta aggrappandosi con le manine alla ringhiera.

Ho visto la bambina appesa al terrazzo del secondo piano, sono sbiancato e sono corso subito sotto di lei, con le braccia protese in avanti. L’unica cosa che ricordo di aver detto, forse urlato, è stata: ti prego, ti prego no”, continua il racconto del ragazzo, ancora incredulo di quando accaduto. “Ero sotto choc. La bambina non ha urlato però piangeva, distrutta in volto. Ha mollato la presa, è caduta a piombo e per fortuna ha battuto contro il primo terrazzo che ha attutito un po’ la caduta, è come se fosse rimbalzata e io sono riuscito a prenderla al volo. Mi è praticamente caduta tra le braccia”.

È caduta piangendo

L’ho messa a terra, stava piangendo – ha ricordato Lorenzo – poi è andata verso il tablet e mi ha detto che si era rotto. È come se fosse dispiaciuta più per il tablet rotto che per quello che le era successo: una scena assurda. Dall’appartamento è arrivata la babysitter, volevo chiamare il 118 ma lei ha detto che non serviva ed è scappata di sopra”. La piccola è rimasta illesa e sul posto sono arrivati i soccorritori, probabilmente allertati dai vicini di casa. Visitata dai sanitari, la bambina era in perfetta salute.

I genitori sono arrivati quando l’ambulanza era già là ha raccontato Lorenzo –, prima il padre in macchina: quando ha visto che la figlia stava bene mi ha abbracciato. Poi la madre qualche minuto dopo, in bicicletta. Quando ha visto i sanitari con la bambina sembrava sotto choc, poi si è calmata quando ha visto che andava tutto bene”.

Eroe? “Ho fatto solo quello che dovevo”

Non si sente un eroe, Lorenzo vorrebbe solo che i riflettori si spegnessero per continuare la sua vita di prima, tra gli amici e il lavoro nel museo del palazzo Venier-Manfrin, non ha dubbi: “Ho fatto solo quello che dovevo”.

Non mi sento e non sono un eroe, la mia non è timidezza: la cosa importante è che la piccola stia bene”, sottolinea il 28enne, originario della città lagunare. Presto verrà ricevuto al palazzo comunale con tutti gli onori, il sindaco Mario Conte ha chiesto di incontrarlo, colpito da questa miracolosa vicenda.

Mi piacerebbe incontrarlo, vorrei invitarlo in municipio”, ha fatto sapere il primo cittadino di Treviso. Invito accettato, a breve Lorenzo varcherà la soglia del Comune dove, probabilmente, il sindaco gli consegnerà una menzione speciale: eroe per caso, “angelo custode” di diritto.