Treviso, ruba tre auto e uccide ciclista: "Volevo salvare il mondo". Chi è Steve Quintino

Il 19enne di Vallà di Riese Pio X è stato arrestato per rapine, omicidio stradale e tentato omicidio. La folla voleva linciarlo. In preda al delirio, è stato sedato e portato in carcere

Treviso, 2 ottobre 2022 – “Scusate, volevo salvare il mondo”. È la frase urlata più volte, davanti alla folla che voleva linciarlo, dal 19enne Steve Quintino, il ragazzo che ieri ha seminato il panico tra il Trevigiano e il Vicentino. Ha rubato tre auto, causando diversi incidenti e uccidendo un ciclista. Quella frase, sconnessa e senza senso, l’ha ripetuta a squarciagola mentre i carabinieri lo hanno arrestato, con le mani ammanettate e un rivolo di sangue che gli colava dalla testa.

Nel delirio di una mattinata allucinante, ha anche aggredito una donna di 80 anni: “Mi ha minacciato, mi ha tirato fuori dall'auto di forza e si è messo alla guida: poi è scappato", ha raccontato la donna agli inquirenti che stanno ricostruendo quegli attimi di violenza. Poi ne ha minacciate altre due, fingendo di avere in tasca una pistola che non c’era. Arrestato e portato nel carcere di Treviso, le accuse contro Steve Quintino sono pesanti: da omicidio stradale a tentato omicidio, fino alla rapina. E poi ci sono le infrazioni al codice della strada, ma sono nulla rispetto agli altri reati di cui dovrò rispondere in tribunale.

Sommario:

L'auto dei carabinieri e l'arresto di Steve Quintino
L'auto dei carabinieri e l'arresto di Steve Quintino

La tragica mattinata: cosa è successo

È stata una mattinata tragica quella di ieri, con una lunga sequenza di incidenti in quattro diversi paesi della zona, alternati a furti di vetture, con cui ha urtato un camion, colpito con violenza una pattuglia di carabinieri facendola ribaltare e la tragedia più grave: il 67enne Mario Piva falciato a folle velocità davanti agli occhi terrorizzati della moglie, illesa e distrutta dal dolore.

Dopo l’arresto, Steve Quintino è stato sedato e ricoverato all'ospedale di Castelfranco, dove è stato piantonato per ore. Alla dine, è stato dimesso con una prognosi di dieci giorni e poi trasferito al carcere a Treviso.

La folla infuriata

Quando i due carabinieri sono riusciti a uscire dall’abitacolo della “gazzella” capovolta, hanno bloccato il 19enne, nonostante entrambi avessero riportato ferite durante il terribile schianto. Tutto intorno, nella piazza di Onè di Fonte, si è radunata una folla, inviperita: voleva linciarlo. I passanti hanno urlato, si sono avvicinati minacciosi e i due militari lo hanno protetto, per innato senso del dovere. E, a quel punto, il ragazzo ha iniziato a urlare come un pazzo: “Quando non sentirete più parlare di Steve Quintino, capirete che è la fine del mondo”.

Chi è Steve Quintino: il delirio dle 19enne

Operaio del pastificio Zara, il 19enne vive e lavora a Vallà di Riese Pio X. Avrebbe una situazione familiare difficile alle spalle, in passato sarebbe stato seguito anche dai servizi sociali. Ieri mattina, alle 6 ha staccato il turno di notte nel pastificio e, ore ore dopo, inizia il delirio. Torna a casa, ma non riesce a dormire e verso le 9 del mattino esce di nuovo.

Abbandonato dal padre quando era piccolo, Steve ha due fratelli più grandi e vive con la mamma e il patrigno. Sulla fedina penale ha qualche piccolo precedente per furti e danneggiamenti. "Spero gli diano l'ergastolo", avrebbe detto il padre, mischiato tra la folla, mentre i carabinieri arrestavano il 19enne a Oné.

Le prime rapine e l’incidente mortale

Il 19enne non aveva la patente, non aveva mai imparato a guidare. Dopo aver minacciato un’ottantenne ad Altivole, si è messo alla guida di una Honda Civic bianca, guidando come un pazzo. Viaggiava a zig-zag tra le auto e i pedoni, tant’è che la prima segnalazione ai carabinieri l’hanno fatta proprio i passanti. Colpisce dei cartelli stradali, urta lo spartitraffico ed esce di strada. A quel punto, abbandona l’auto e compie la seconda rapina ad Asolo.

Un’altra aggressione, questa volta ai danni di una donna di 47 anni. Si fa consegnare le auto della sua Audi A4 Station Wagon. Mette in moto e percorre meno di una decina di chilometro, fino a San Zenone degli Ezzelini dove, a un semaforo, incrocia il 67enne Mario Piva che pedalava in bicicletta insieme alla moglie. Lo travolge e lo uccide sul colpo. La donna viene solo sfiorata, una terza persona cerca di fermarlo e Steve cerca di investirla.  Il 19enne fugge, tampona un tir e tre automobili ferme davanti a un semaforo.

La terza rapina e la gazzella ribaltata

La scia di violenza non si ferma con la morte del ciclista pensionato. Il 19emme compie una terza rapina, portando via una Ford Ka a un’altra donna, una automobilista 62enne. “Mi ha buttato fuori dall’auto, facendomi segno di avere una pistola”, avrebbe detto la terza donna agli investigatori.

Una pattuglia dei carabinieri lo intercetta a Onè di Fonte. I militari si mettono di traverso con l’auto di pattuglia per sbarrargli la strada e fermarlo, ma il 19enne accelera e li colpisce in pieno. La gazzella si ribalta, con i due uomini dentro.