Treviso, trapianto di cornea su bambina di 4 anni. Zaia: "Arrivata in gravi condizioni"

Un intervento d'urgenza durato 15 ore. La bambina è arrivata all'Ospedale Cà Foncello in gravi condizioni, nella notte trapianto parziale di cornea. A Padova, nuova frontiera sulla diagnosi del tumore alla prostata con la "Fusion Biopsy"

Intervento chirurgico

Intervento chirurgico

Treviso, 14 febbraio 2022 – Trapianto d’urgenza alla cornea su una bambina di quattro anni, arrivata in ospedale in gravi condizioni e operata nella notte. Dopo 15 ore di intervento, i medici dell’ospedale di Treviso ce l’hanno fatta. Un trapianto parziale di cornea iniziato all'una di domenica pomeriggio e terminato alle 4 di questa mattina. “La Banca dei Tessuti ha subito messo a disposizione la parte di cornea da trapiantare, mentre i coordinatori infermieristici allestivano la sala operatoria e giungevano anestesisti e chirurghi oculisti. Bello e rassicurante”, sono le parole a caldo del governatore Luca Zaia, che ha così commentato il delicato intervento di oculistica eseguito all'Ospedale Cà Foncello di Treviso.

''Una delle caratteristiche che fanno grande la sanità e i sanitari del Veneto – continua il presidente Zaia – è il rifiuto totale del concetto di resa. Stavolta non si sono arresi a Treviso, dove hanno accolto e operato nella notte una bambina in gravi condizioni, proveniente da un ospedale fuori regione”. Nelle scorse settimane, all’ospedale di Schiavonia, è stato effettuato un doppio espianto su un paziente deceduto e positivo al Covid, seguito dal trapianto di fegato e reni.

Veneto, trapianto degli organi. Zaia sul caso di Bianca: "Orgoglio e gratitudine"

Un intervento delicato e complesso. ''Questa volta – fa notare Zaia – la bravura degli oculisti è stata la parte terminale di una catena virtuosa che scatta ogniqualvolta, centinaia di volte l'anno, si deve gestire un trapianto, sia esso di organi o, come in questo caso, di tessuti. Bello e rassicurante. Soprattutto – continua Zaia – per la determinazione con cui si è intervenuti in una piccola paziente già affetta da una grave malattia''. E conclude: “Complimenti a tutti i sanitari del reparto di oculistica. Con gratitudine e orgoglio”.

Tumore alla prostata, nuova vittoria

A Padova, è stata raggiunta una nuova frontiera nella diagnosi dei tumori alla prostata. Al reparto di Urologia dell’ospedale di Piove di Sacco, nel Padovano, è da oggi disponibile la "Fusion Biopsy", una strumentazione di ultima generazione per diagnosticare questo topo di tumore, spesso molto aggressivo. “Il tumore della prostata – fanno sapere dalla Regione Veneto – è una delle neoplasie più frequentemente diagnosticate nell’uomo ed è di fondamentale importanza discriminare le neoplasie clinicamente significative, e quindi da trattare, da quelle che possono essere sorvegliate, così come è necessario evitare biopsie inutili”.

L'equipe di urologia di Piove di Sacco con la nuova strumentazione
L'equipe di urologia di Piove di Sacco con la nuova strumentazione

“La nuova tecnologia consente di effettuare prelievi bioptici mirati – continuano – grazie ad un software che consente la fusione delle immagini visualizzabili dall’ecografo al momento dell’esame con quelle della risonanza magnetica, da cui il termine “Fusion Biopsy”. Una metodica che “permette di offrire al paziente un percorso diagnostico più accurato, in linea con i più alti standard internazionali, che andrà poi ad integrarsi agli altri servizi terapeutici ed assistenziali che il nostro reparto offre”.