Truffe online, vendite fasulle e prestiti di denaro mai avvenuti: 19 denunce

Vendevano di tutto, dai farmaci alle piscine. L'inchiesta è partita da Vicenza, i 19 truffatori vivono a Roma, Napoli, Ancona e altre province italiane

Truffe online (foto di repertorio Studiosally)

Truffe online (foto di repertorio Studiosally)

Venezia, 12 novembre 2021 – Truffe digitali con vendite fasulle di farmaci e piscine, ma anche prestiti di denaro millantati e mai concessi. Sono 19 le persone cadute nella trappola dei carabinieri di Dueville, nel Vicentino, che dopo una lunga sequela di denunce hanno iniziato un’indagine sul web che li ha portati in diverse province italiane: Roma e Napoli, ma anche Foggia, Palermo, Ancona, Lucca e Torino. Il reato contestato ai 19 denunciati è truffa legata alle vendite online, per un danno complessivo che si aggira intorno ai 30mila euroAllarme della polizia locale: "Truffe online raddoppiate. Usate PayPal"

L’indagine è durata due mesi ed è stata condotta da una “task force” dedicata per smantellare l’organizzazione illegale. Il modus operandi delle truffe, più o meno era sempre lo stesso e iniziava da un annuncio di messa in vendita di un oggetto su un portale di compravendite. L'ignaro acquirente contattava il venditore, il quale forniva indicazioni su come inviargli il denaro mediante ricarica online di una tessera: una volta inviato il denaro, l'interlocutore si rendeva irreperibile.

Il modus operandi

L'autore della truffa solitamente cerca di celarsi dietro a prestanome, sia per sottoscrivere il contratto della tessera che per quello del telefono. Gli annunci hanno riguardato gli oggetti più disparati: da motoveicoli a telefoni cellulari, da farmaci a televisori, piscine fuori terra, utensili. Reggio Emilia, scoperta la banda delle truffe online

Un cittadino di Dueville è caduto nella trappola di una certa Claudine che, tramite un messaggio Whatsapp, gli aveva offerto un prestito di denaro a tassi vantaggiosi. L'uomo, in difficoltà economiche, era intenzionato a chiedere 4mila euro, ma alla fine è stato lui a effettuare ricariche per sopperire alle finte “spese di apertura pratica” per un totale di 1.850 euro

Un'altra persona di Monticello Conte Otto, sempre nel Vicentino, che aveva ricevuto un messaggio su un presunto tentativo di clonazione della carta di credito, era stato invitato a comunicare i dati dell'home banking, portando ad acquisiti online per alcune migliaia di euro.