Turismo Veneto, pioggia di disdette negli alberghi: "Quarantena ridotta? Troppo tardi"

Le cancellazioni sotto data causate dalle quarantene fiduciarie stanno penalizzando gli albergatori delle zone di montagna e delle città d'arte

Piovono disdette su ristoranti e alberghi

Piovono disdette su ristoranti e alberghi

Venezia, 30 dicembre 2021 – A gennaio scatteranno le nuove regole sulla quarantena, troppo tardi per arginare la crisi del settore alberghiero, in sofferenza per la valanga di cancellazioni sotto data. A dirlo sono gli albergatori veneti che, dopo la contrarietà ai tamponi obbligatori per chi entra in Italia, soddisfatti per la riduzione delle quarantena per i vaccinati, ma chiedono di aprire un tavolo per arginare la crisi.

''È sicuramente positiva la decisione del governo di limitare la quarantena per i possessori di super green pass – commenta Massimiliano Schiavon, presidente di Federalberghi Veneto , anche se il provvedimento entrerà in vigore non prima del 10 gennaio, a vacanze ormai praticamente concluse per gli italiani. Probabilmente, se adottato prima, avrebbe aiutato a limitare il tasso di cancellazioni sotto data, registrato nelle località montane e le città d'arte dovuto alle quarantene fiduciarie in cui sono incappate le famiglie, anche solo a causa di contatti stretti con soggetti positivi”. Con il Veneto prossimo alla zona arancione e con il boom di contagi degli ultimi due giorni – ieri i nuovi caso erano oltre 8.600 e oggi più di 10mila – le disdette arrivano a pioggia.

Per Federalberghi Veneto è necessario che il Governo abolisca l’Imu per le strutture turistiche ( la seconda rata 2021 ed entrambe quelle del 2022), proroghi la cassa Covid almeno fino al 31 marzo, neutralizzando le anzianità lavorative e introducendo una riforma degli ammortizzatori sociali, introduca un calmiere, con un limite massimo, per quanto riguarda le bollette energetiche. Sul piatto, anche modifiche alla Tari, rendendola proporzionale al rifiuto effettivamente prodotto, i finanziamenti a lungo termine e la riduzione del cuneo fiscale per abbattere il costo del lavoro e liberare più risorse nel salario per i lavoratori.

“Il nostro settore – continua Schiavon – da mesi mette la salute dei turisti al primo posto e infatti le strutture alberghiere sono un luogo sicuro e metodico nei controlli, ma siamo molto preoccupati dall'ondata di disdette che rischia di creare dei danni economici importanti di cui rischiamo di pagare un conto salato nei prossimi mesi''. Per Federalberghi Veneto, “ è urgente e prioritario attivare un tavolo di crisi che affronti le emergenze del settore e mette al centro del dialogo le misure che abbiamo proposto. Oggi questa non è più un'opzione, ma una necessità''.