Veneto, Monte Grappa diventa riserva Mab Unesco: premiato il rispetto dell'ecosistema

Il territorio era candidato da 2 anni. Il Governatore Zaia: "Qui rispetto dell'ambiente coerente con lo sviluppo dell'attività umana"

Una veduta del Monte Grappa

Una veduta del Monte Grappa

Veneto, 15 settembre 2021 - Dopo un negoziato durato due anni, il Consiglio intergovernativo dell'Unesco ha iscritto il territorio del Monte Grappa nella Lista delle Riserve di Biosfera Mab (acronimo di Man and the Biosphere, ovvero del progetto Uomo e Biosfera) Unesco. Ne dà notizia il Presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia. "Il Monte Grappa e tutto il Veneto hanno ricevuto un riconoscimento prestigioso che premia le qualità del territorio nella relazione tra uomo e natura, confermando come, qui e in tutta la regione, il rispetto dell'ambiente e dell'ecosistema vada di pari passo ed in coerenza con lo sviluppo dell'attività umana. Ancora una volta il Veneto è in prima fila con le sue eccellenze alle quali si aggiunge un altro prestigioso riconoscimento da parte dell'Unesco per una parte di territorio veneto che racchiude bellezza, storia, unicità, sostenibilità". Il Veneto, rimarca "è uno scrigno che passo dopo passo, sta ricevendo il giusto riconoscimento". 

L'uomo e la Biosfera: oggi la proclamazione per il Monte Grappa

I lavori del Consiglio intergovernativo del Programma Mab Unesco sono iniziati lunedì 13 settembre e proseguiranno per tutta la settimana. La delegazione italiana, guidata da Pier Luigi Petrillo, presidente del comitato tecnico nazionale Mab Unesco, con la presenza dell'Ambasciatore italiano all'Unesco, Massimo Riccardo, al momento della proclamazione di oggi ha espresso viva soddisfazione per questo riconoscimento "che - afferma in una nota la Regione Veneto - conferma che è possibile e doveroso assicurare il benessere delle comunità e lo sviluppo economico attraverso la preservazione dei valori ecosistemi".  Per il Veneto è la seconda proclamazione in poco tempo. Padova patrimonio Unesco grazie agli affreschi del Trecento A luglio, infatti, Padova, era stata inserita tra i patrimoni Unesco come 'Urbs picta', la città dipinta, grazie ai suoi gioielli artistici del Trecento. Padova, patrimonio Unesco, ora attesi "300 mila turisti in più all'anno"/VIDEO

Monte Grappa, ventesima 'biosfera' italiana Unesco

Il Monte Grappa è la 20/a Riserva della Biosfera italiana Mab/Unesco. Dopo il negoziato di questi anni condotto dal professor Petrillo, il Consiglio intergovernativo del Programma Mab Unesco si è convinto, all'unanimità, della assoluta qualità e unicità della candidatura del Monte Grappa giungendo a sottolineare, nella decisione finale assunta quest'oggi, come il sito sia un "laboratorio di idee concrete e innovative" in settori cruciali quali l'economia circolare e la mobilità sostenibile, in piena coerenza con gli obiettivi di sviluppo sostenibile della Agenda 2030 delle Nazioni Unite".  Per i valutatori, la nuova Riserva Mab Monte Grappa rappresenta un "ponte bio-ecologico" tra la pianura padana e l'arco alpino sud orientale, punto di unione-divisione e, quindi, di equilibrio e scambio tra climi, ecosistemi, culture ed economie. 

Le altre riserve Mab Unesco italiane

MAB, è un programma scientifico intergovernativo avviato dall’UNESCO nel 1971 per promuovere su base scientifica un rapporto equilibrato tra uomo e ambiente attraverso la tutela della biodiversità e le buone pratiche dello Sviluppo Sostenibile. Le Riserve italiane iscritte alla Rete Mondiale MAB sono: Collemeluccio-Montedimezzo Alto Molise (1977), Circeo (1977), Miramare (1979), Cilento e Vallo di Diano (1997), Somma Vesuvio e Miglio D'Oro (1977),Ticino, Val Grande Verbano (2002, estesa nel 2018), Isole di Toscana (2003), Selve Costiere di Toscana(2004), Area della Biosfera del Monviso(2013, con la Francia dal 2014), Sila (2014), Delta del Po (2015), Alpi Ledrensi e Judicaria (2015), Collina Po (2016), Tepilora, Rio Posada e Montalbo (2017), Valle Camonica - Alto Sebino (2018), Monte Peglia (2018), Alpi Giulie (2019), Po Grande (2019), Monte Grappa (2021), Appennino Tosco-Emiliano (2015 - estesa nel 2021).