Veneto capofila della vendemmia italiana: 11 milioni di ettolitri di varietà precoci

Sono 26 milioni gli ettolitri vendemmiati finora in Italia, la stima riguarda le varietà precoci Chardonnay, Pinot e Sauvignon

Vendemmia

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Venezia, 12 settembre 2021 – Con 11 milioni di ettolitri di vino, il Veneto si conferma regione capofila della vendemmia 2021, almeno per quanto riguarda le varietà di Chardonnay, Pinot e Sauvignon. Uno stacco netto rispetto alle altre zone italiane, dove svettano Puglia con 8,5 milioni di ettolitri, Emilia Romagna con 6,7 milioni e Sicilia sono 3,9 milioni, per una produzione complessiva delle quattro regioni, Veneto compreso, di circa 26 milioni di ettolitri, pari al 60% di tutto il vino italiano. È il bilancio di un’annata difficile peri vigneti, penalizzati da un’alternanza continua tra siccità, grandine e piogge torrenziali, che in molte zone hanno devastato intere coltivazioni. Vendemmia 2021, Veneto in controtendenza: la produzione cresce del 2%

Tra la fine di agosto e la prima settimana di settembre si sono svolte le operazioni di vendemmia per le varietà precoci - Chardonnay, Pinot, Sauvignon - nella maggior parte delle regioni italiane, mentre si stima che su tutto il territorio il pieno della raccolta sarà quest'anno posticipato all'ultima decade di settembre, per concludersi verso la fine di ottobre se non agli inizi di novembre. Veneto: Prosecco, record storico nel 2021 per l'esportazione: + 17% in 4 mesi

Osservando il trend in tutta Italia, spicca la contrazione della Toscana, vessata dalle gelate di aprile che hanno determinato una perdita del 25% del raccolto regionale, senza risparmiare il resto del Centro Italia: Umbria -18%, Marche -13% e Lazio -10%. Al Nord è la Lombardia a registrare il decremento più importante (-20%), mentre sul versante Est si segnala il -15% dell'Emilia Romagna, con il resto delle regioni che oscillano tra il -10% e -7%. E se l'Abruzzo segna il primato in negativo al Sud (-18%) seguito da Molise (-15%), Sardegna (-15%) e Basilicata (-10%), si distinguono con incrementi produttivi Sicilia, Calabria e Campania, mentre la Puglia contiene le perdite a -5%.

Cresce il fatturato: oltre 11 miliardi

Con la riapertura della ristorazione in tutto il mondo e la ripresa delle esportazioni, si stima un fatturato superiore agli 11 miliardi per il vino italiano nel 2021. È quanto emerge da una stima della Coldiretti in occasione della diffusione dei dati Assoenologi-Ismea-Uiv, che confermano le previsioni quantitative della maggiore organizzazione agricola di inizio vendemmia il 2 agosto scorso. “Un fatturato - sottolinea la Coldiretti - raggiunto grazie all'aumento dei consumi interni e delle esportazioni. L'Italia nonostante le difficolta dell'anno del Covid resta - continua la Coldiretti - leader mondiale davanti a Spagna e Francia”.

“Un primato consolidato grazie a 602 varietà iscritte al registro viti, contro circa la metà dei cugini francesi - continua la Coldiretti - con le bottiglie Made in Italy destinate per circa il 70% a Docg, Doc e Igt con 332 vini a denominazione di origine controllata (Doc), 76 vini a denominazione di origine controllata e garantita (Docg), e 118 vini a indicazione geografica tipica (Igt) riconosciuti in Italia e il restante 30% per i vini da tavola”.

Lavoro: 1,3 milioni di addetti

“Dalla vendemmia in Italia si attiva un sistema che offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia per quelle impiegate in attività connesse e di servizio" spiega il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini nel sottolineare "il protagonismo dei giovani agricoltori in un settore importante come quello vitivinicolo”. L'elemento che caratterizza maggiormente la nuova stagione del vino italiano è l'attenzione verso la sostenibilità ambientale, le politiche di marketing, anche attraverso l'utilizzo dei social, e il rapporto con i consumatori, con i giovani vignaioli che prendono in mano le redini delle aziende imprimendo una svolta innovatrice. Le aziende agricole dei giovani possiedono peraltro una superficie superiore di oltre il 54% rispetto alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in piu”.