West Nile in Veneto: altri due ricoveri nel padovano, il primo caso a Venezia

Confermati altri tre casi. I ricoverati sono una donna di 65 anni e un uomo di 49. Il terzo paziente in terapia intensiva all'ospedale di Dolo

West Nile

West Nile

Padova, 21 giugno 2022 - Due nuovi casi di encefalite da West Nile vengono segnalati oggi dall'Ussl Euganea. Si tratta di una donna di 65 anni, ricoverata in Neurologia all'ospedale di Piove di Sacco, e un uomo di 49 anni, ricoverato in Neurologia a Schiavonia, entrambi residenti zona provincia Padova Sud.

Primo contagio nel Veneziano

È stato registrato il primo caso di contagio da West Nile Virus nel territorio dell'Azienda Ulss 3 veneziana: si tratta di un paziente ricoverato nel reparto di Terapia Intensiva dell'Ospedale di Dolo (Venezia).  Il Dipartimento di Prevenzione ha effettuato le necessarie segnalazioni, e ha messo in atto ogni verifica conseguente.

"Da una prima analisi del caso - spiega il direttore, Vittorio Selle - non sono stati rilevati altri casi 'vicinì nello stesso ambito geografico di residenza del paziente. Non c'è quindi evidenza di un cluster locale. Siamo di fronte ad un primo caso di malattia nell'uomo in questa estate, che potremmo purtroppo definire atteso, vista la presenza del virus nell'insetto portatore, già evidenziata nei giorni scorsi, e visto il verificarsi di altri casi nei territori circostanti nelle recenti settimane"

La situazione in Veneto e in Italia

Da inizio giugno fino al 19 luglio 2022, in Italia, sono stati confermati 15 casi di infezione da West Nile Virus nell'uomo. Quattro delle persone colpite sono decedute, di cui due in Veneto, una in Piemonte e una in Emilia-Romagna. 

Sono i dati del nuovo bollettino settimanale della sorveglianza del West Nile, pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità, che precisa come "al momento di un numero dei casi è leggermente più alto, ma comunque confrontabile a quelli registrati negli altri anni non epidemici, e lontano dai valori del 2018".

Dei 15 casi confermati, 9 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva (4 in Emilia-Romagna, 3 in Veneto e 2 in Piemonte), 5 casi identificati in donatori di sangue (2 in Lombardia, 3 in Veneto) e 1 caso sintomatico (Veneto).