Anno giudiziario, Nordio: "Venezia è un unicum; amministrativi, priorità assoluta"

Il presidente della Corte d'Appello Citterio: "Mancano motoscafisti per portare le carte nelle sedi". Il Ministro, che ha lavorato per 40 anni in Laguna: "Lentezza Giustizia costa il 2% del Pil"

Il ministro Carlo Nordio, ex pm a Venezia

Il ministro Carlo Nordio, ex pm a Venezia

Venezia, 28 gennaio 2023 - "Col personale amministrativo siamo all'osso". É il grido di allarme del presidente della Corte d'Appello di Venezia, Carlo Citterio, inaugurando l'anno giudiziario a Venezia, presenti anche i ministri Carlo Nordio e Elisabetta Casellati.

Manca il 45% dell’organico

"Confidiamo nel ministro Carlo Nordio non perchè ha la bacchetta magica, ma perché ha le conoscenze e l'esperienza dei problemi che affrontiamo, a cominciare dagli organici" - ha sottolineato Carlo Citterio: "Il mio è un invito forte a leggere le riforme prima di esprimere critiche". Citterio ha ricordato che nel 2022 i magistrati della Corte hanno superato il tetto dei parametri sull'efficienza stabiliti da Csm, "ciò significa che al loro impegno si aggiunge quello del personale amministrativo". "Qui il quadro è desolante - ha evidenziato - con vuoti che oscillano dal 40 al 45% a seconda delle mansioni, tra cui il caso curioso dei motoscafisti che dovrebbero portare le carte nelle varie sedi della città". "E' un caso del tutto particolare - ha rilevato - ma qui c'è anche questo". "Sappiamo poi - ha proseguito - che ci sono pochi magistrati, ma è doveroso che per la Corte, il Tribunale e le procure si provveda a colmare i vuoti". "Al nuovo Csm - ha concluso Citterio - auguriamo buon lavoro, ma chiediamo attenzione".

Zaia: "Organici, problema annoso"

"Il problema degli organici nella giustizia a Venezia è annoso, penso che la giustizia funzioni se ci sono coloro che la applicano - ha commentato il governatore del Veneto Luca Zaia, arrivando alla cerimonia inaugurale -. Da parte nostra c'è sempre l'appello a rimpinguare gli organici e per questo ho assoluta fiducia nel ministro della Giustizia Carlo Nordio che abbiamo conosciuto da vicino come Pm proprio qui".

Nordio sugli organici: "Servono gli amministrativi"

"Se dovessero chiedermi, di fare una scelta fra un magistrato in più o quattro collaboratori amministrativi in più, farei come lei, farei la seconda scelta. Perché un magistrato è come un chirurgo o è come un pilota militare - ha replicato il ministro Nordio replicando a Citterio -: per un'ora di volo su un aereo supersonico occorrono cento ore di manutenzione a terra. Se la manutenzione non si fa, lei può avere i piloti più esperti del mondo, ma l'aereo resta fermo. E così come il chirurgo che non può fare anche l'infermiere il barelliere, l'anestesista. Quindi siamo perfettamente consapevoli che la soluzione del personale amministrativo va risolta con una priorità assoluta. Posso assicurarla, signor presidente e signori colleghi che questa è dal primo giorno la mia priorità".

Nordio: da lunedì 7mila uffici periferici connessi

"Una delle principali attività che stiamo attivando ed abbiamo attivato è proprio quella che si chiama giustizia e informazione di prossimità" - ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Venezia. "Abbiamo attivato tutta una serie di uffici che da lunedì, con la presentazione alla presenza del presidente della Repubblica di un progetto molto importante, consentirà a 7.000 uffici periferici di costituire un anello di congiunzione tra cittadini e varie amministrazioni, compresa la Giustizia".

La lentezza della giustizia italiana costa 2% del Pil

"La digitalizzazione e l'implementazione telematica sono la priorità del nostro ministero perché sappiamo che la lentezza dei processi, soprattutto di quello civile, ha tra l'altro un grandissimo impatto negativo sull'economia. La lentezza della giustizia italiana costa 2 punti di Pil al nostro Stato" - ha aggiunto Nordio, che proprio a Venezia ha lavorato come magistrato per oltre 40 anni.

Venezia: "Un unicum"

"Venezia è un unicum", anche a riguardo dei problemi della giustizia, e come tale va trattata. Lo ha riconosciuto il ministro della giustizia, Carlo Nordio che, prendendo la parola, ha ricordato la ministra Cartabia la quale in una visita a Venezia s'era sorpresa perché gli atti giudiziari vengono trasferiti da una sede all'altra in laguna via acqua. "Abbiamo un paese dove le leggi si contraddicono e per ubbidire alla legge ne devi violare altre. É necessario avere un tribunale nel nostro paese, con servizi igienici, ma abbiamo città dove non è possibile realizzali", ha detto Nordio, e Venezia - ha ricordato - "è una città paralizzata da vincoli". "Questo tribunale fu chiuso perché era completamente contrario alle norme di legge esistenti, prima di tutto quelle antincendio - ha raccontato, riferendosi a quanto accaduto nel 1993 - fu difficile trovare una sede provvisoria e dopo molte difficoltà fu trovato un palazzo che per le sue caratteristiche poteva essere adatto. Ad un certo punto ci accorgemmo però che non c'erano i servizi igienici. L'architetto del Comune con grande intelligenza progettò una soluzione temporanea ma poi arrivò il veto delle belle arti e della sovrintendenza". "Non vi dirò che soluzione abbiamo trovato perchè non è consona alla sacralità di questa sede".

Nordio: "Magistratura indipendente dalla politica"

"Le riforme avranno un elemento non trattabile e questo elemento è l'indipendenza e l'autonomia della Magistratura" - ha sottolineato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. "Io ho sentito in questi giorni alcune insinuazioni, addirittura che sarebbe un domani intenzione di sottoporre il pubblico ministero al potere esecutivo. Figuriamoci se, avendo esercitato la professione di pm per 40 anni, io potrei soltanto immaginare che la mia funzione finisse sotto il controllo politico. E se non avessi la concezione - ha sottolineato ancora Nordio - della sacralità dell'indipendenza e dell'autonomia della magistratura, non avrei esercitato e mantenuto la toga per 40 anni proprio qui a Venezia in un modo che ritengo sia stato ispirato ai principi costituzionali della dignità e dell'onore. É con quest'assicurazione, non discutibile, che io mi rivolgo ai miei colleghi magistrati".