Maxi inchiesta Venezia, presunte tangenti ai politici: 32 indagati

Sarebbero 14 le società che avrebbero elargito soldi in cambio di appalti

BUFERA CORRUZIONE SU VENEZIA

Carabinieri e agenti di Polizia sorvegliano il sagrato della chiesa del Redentore, durante la cerimonia di apertura del Ponte Votivo sul canale della Giudecca, per la Festa del Redentore, Venezia 19 luglio 2024. ANSA/ANDREA MEROLA

 

Sono 32 gli indagati nella maxi inchiesta della Procura di Venezia che vede coinvolti il sindaco Luigi Brugnaro, l'assessore alla Mobilità Renato Boraso (finito in carcere), il capo e il vice capo di gabinetto del Comune, rispettivamente Morris Ceron e Derek Donadini.

La Procura, nella sue richiesta delle misure cautelari scattate martedì scorso, indaga su tutti gli altri 28 imprenditori per gli 11 presunti atti corruttivi legati a Boraso e Brugnaro, e su una serie di false fatturazioni per coprire le tangenti ai politici da parte di 14 società in tutto. Un fascicolo a parte, sempre per corruzione e legato alle trattative per la vendita dell'area dei Pili e di Palazzo Papadopoli, è stato aperto anche nei confronti del principale accusatore, l'imprenditore Claudio Vanin. Nelle vicende sono indagati Brugnaro, Ceron, Donadini e l'imprenditore di Singapore, Ching Chiat Kwong, con l'emissario italiano Carlo Louis Lotti.

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