Venezia, scritta "Cospito libero" sulla vetrata del ponte della Costituzione, subito cancellata

Dopo la telefonata a Il Resto del Carlino per annunciare un attentato a Bologna, è alta l’allerta in tutta Italia

La manifestazione di protesta per Cospito ieri a Roma

La manifestazione di protesta per Cospito ieri a Roma

Venezia, 02 febbraio 2923 - Neppure Venezia, alle prese oggi con l'esordio del celebre Carnevale, si 'salva' dalle manifestazione di protesta sul caso riguardante Alfredo Cospito, anarchico condannato all'ergastolo con regime del 41bis, finora utilizzato solo contro i boss della mafia. Una frase, 'Cospito libero', a sostegno dell’uomo che da oltre 100 giorni sta facendo lo sciopero della fame in carcere e rischia la vita, è stata scritta da attivisti, presumibilmente anarchici, sul ponte della Costituzione a Venezia. Secondo quanto riportato dall'agenzia Ansa, l'atto vandalico ha interessato le vetrate corrimano del quarto ponte sul Canal Grande disegnato dall'architetto catalano Santiago Calatrava che collega piazzale Roma con Santa Lucia. La scritta sarebbe stata cancellata nel giro di 40 minuti. Alcuni passanti, nel vedere le scritte e la loro rimozione, hanno applaudito al tecnico che ripristinava le vetrate.

Telefonata a Il Resto del Carlino: minaccia di attentati a Bologna  

Ieri mattina alla portineria della redazione de Il Resto del Carlino, in via Mattei, è arrivata una telefonata anonima. "A Bologna ci sarà un grave attentato per i fatti relativi a Cospito" ha detto il presunto anarchico, dalla voce giovane e con lieve cadenza bolognese. La Digos sta indagando. Nelle ultime settimane manifestazioni a sostegno di Cospito e contro il regime del 41bis si sono svolte da nord a sud, con lanci di molotov e scontri con le forze dell'ordine. Rafforzati i controlli anche per il Festival di Sanremo e ad Elly Schlein, deputata, candidata alle primarie del Pd, che vive e lavora a Bologna, dopo l'attentato che ha colpito ad Atene la sorella Susanna, diplomatica all'ambasciata greca. Ieri in un sit in a Roma un gruppo di anarchici ha dichiarato: "Se ammazzano Alfredo (a causa dello sciopero della fame, ndr) la pagheranno; è una promessa".