Funerali Ghedini, l'ultimo saluto all'ex senatore. Il figlio: "Ha seminato del bene"

Le esequie sono iniziate alle 11 a Santa Maria di Sala, nel veneziano. Sulla bara è stata appoggiata la sua toga da avvocato. Grande assente l'amico Silvio Berlusconi, a rappresentare la famiglia la primogenita Marina

Venezia, 20 agosto 2022 – Il feretro è arrivato insieme al cane Thor, il fido terranova dell’avvocato che lo ha accompagnato fino all’ingresso della chiesa, per poi rimanere accucciato sul sagrato. Sopra la bara, appoggiata la toga da avvocato. Sono iniziati così le i funerali di Niccolò Ghedini, ad accogliere l’arrivo della salma alla Chiesa dell'Immacolata di Santa Maria di Sala c’erano i big della politica, ma anche tanta gente comune, le persone che incrociavano Ghedini in paese quando non era impegnato professionalmente, a Roma e Milano.

L'arrivo del feretro: la toga sulla bara e il cane Thor al seguito
L'arrivo del feretro: la toga sulla bara e il cane Thor al seguito

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Il ricordo del figlio Giuseppe

“Volevo ringraziarvi a nome della mia famiglia, per essere qui in questo momento difficile. Sono salito solo per vedere l'amore e il bene che ha fatto, dato e seminato mio padre, e guardandovi lo vedo in ognuno di voi. Queste le parole del figlio di Niccolò Ghedini, Giuseppe, nel corso delle esequie del padre. “Non sarà un addio – ha aggiunto –: lasciare andare un uomo come mio padre è impossibile. Vi ringrazio tutti dal profondo del cuore”. 

“Di professionisti, di dottori, di avvocati ce ne sono tanti, ma come lui ce n'erano veramente pochi”, ha commentato commosso il coordinatore azzurro Antonio Tajani al termine dei funerali di Niccolò Ghedini, a Santa Maria di Sala. “Era anche molto ironico, di grande cultura, una grande persona”, ha aggiunto Tajani, allontanandosi commosso.

Il suo maestro: "Grande avvocato, pieno di ironia" 

“Gli antichi giapponesi, quelli che potevano permetterselo, usavano lasciare scritto dopo la morte 'Quello che doveva esser fatto, è stato fatto. Questo nepitaffio lo rispecchia, perché quello che si doveva fare, lui, l'ha sempre fatto. E in questo momento direbbe: ma cosa fate ancora qui, andate a lavorare”. Così Piero Longo, il “maestro” di Niccolò Ghedini, ha ricordato il collega avvocato nel corso del suo funerale nella chiesa parrocchiale di Santa Maria di Sala.

“Niccolò – ha aggiunto Longo – era quello che, a parte gli affetti, era dedicato da sempre al lavoro. L'ho considerato un fratello e a volte un figlio, e auspico che lui mi abbia considerato a volte come fratello, a volte come secondo padre. A un certo punto l'ho considerato solo un grande avvocato pieno di ironia, ma non sarcasmo, perché non faceva parte del suo mestiere”.

Longo ha infine ricordato lo spirito con cui Ghedini ha affrontato la malattia. “Due anni fa sono andato da lui e mi disse che gli avevano dato un anno e mezzo di vita. Io gli dissi che doveva morire quindici anni dopo di me, ma non ce l'ha fatta. Abbiamo parlato della sua malattia – ha concluso Longo – che ha affrontato in un modo che nessuno potrà mai capire”.

L'addio della politica: chi c'era

Sono iniziati i funerali dell’avvocato e parlamentare di Forza Italia, morto nei giorni scorsi a Milano. Alle esequie sono presenti il vice presidente di Forza Italia, Antonio Tajani, la capogruppo del Senato, Anna Maria Bernini, e la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, legata a Ghedini da lunga amicizia.

Tra le autorità anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, il sindaco di Padova, Sergio Giordani, e la pima cittadina di Santa Maria di Sala, Natascia Rocchi, la senatrice Licia Ronzulli. Particolarmente commosso il collega di studio, Piero Longo, tra i primi a giungere in chiesa. Fra gli altri presenti, Marina Berlusconi e Gianni Letta. Grande assente il Cavaliere, amico fraterno di Ghedini, che è rimasto in Sardegna. All'arrivo del feretro, insieme ai familiari, è stato portato anche uno dei cani dei Ghedini, un terranova nero di nome Thor.

Le cause della morte: la malattia

È  l’ultimo saluto all’ex senatore Niccolò Ghedini, amico e avvocato personale di Silvio Berlusconi, morto mercoledì per una polmonite all’ospedale San Raffaele di Milano. Un’infezione risultata fatale a causa del suo stato di salute particolarmente fragile, Ghedini era immunodepresso a causa di una grave leucemia per la quale, qualche mese fa, era stato sottoposto a un trapianto di midollo. I funerali si terranno questa mattina, alle 11, nella Chiesa dell'Immacolata di Santa Maria di Sala, il paesino veneziano dove Ghedini viveva con la famiglia.

Saluto bipartisan

Sarà un saluto bipartisan quello che la politica tributerà per l'ultima volta al padovano Ghedini: oltre allo stato maggiore di Forza Italia, con Belusconi schierato in prima linea, sono attesi in chiesa diversi esponenti sia del centrodestra che del centrosinistra. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, parteciperà alle esequie senza fascia azzurra, quindi in forma strettamente privata.

Le esequie si terranno nel paesino dove Ghedini viveva con la famiglia, la chiesa dell’Immacolata, che si trova a fianco di villa Franchetti, può contenere non più di 150 o 200 persone. La cerimonia funebre è iniziata alle ore 11.

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