Ragazzi scomparsi, ricostruito l’itinerario dell’auto in fuga. Il mistero di quel tragitto così tortuoso

Ecco i dettagli del misterioso viaggio tra Veneto e Friuli della Punto nera di Filippo Turetta tra sabato notte e domenica. A bordo si presume ci fosse l’ex fidanzata Giulia Cecchetin

Venezia, 17 novembre 2023 – È stato ricostruito l’itinerario della Fiat Grande Punto sulla quale si presume stiano viaggiando Giulia Cecchettin e Filippo Turetta. I dispositivi elettronici della stazione turistica del Piancavallo – che nei giorni scorsi erano in manutenzione, ma hanno tenuto in memoria tutti i dati dei veicoli in transito – hanno tracciato il passaggio della Punto nera. E gli investigatori hanno ricostruito la mappa della fuga tra sabato notte e domenica. I due ex fidanzati mancano da casa ormai da sei giorni.

L'auto nera di Filippo Turetta immortalata dalle telecamere in Friuli. Le ricerche del Soccorso Alpino
L'auto nera di Filippo Turetta immortalata dalle telecamere in Friuli. Le ricerche del Soccorso Alpino

La mappa della fuga

L’ingresso della Punto in territorio friulano è avvenuto dalla zona di confine con il Veneto, a Caneva in provincia di Pordenone. Pochi minuti dopo, il passaggio dell'utilitaria è stato registrato dai dispositivi di lettura targhe di Polcenigo. Il veicolo ha proseguito fino ad Aviano, per risalire agli oltre mille metri della stazione turistica del Piancavallo. Da lì, seguendo una strada secondaria – e poco conosciuta, la direttrice tramite Montereale Valcellina, la più consigliata dai navigatori satellitari – l'auto è scesa a Barcis, percorrendo l'arteria lungolago e poi transitando lungo l'intera Valcellina, passando per Claut e Cimolais.

L’ultimo passaggio

L'ultima registrazione è quella in uscita dalle gallerie del Vajont, tra Erto e Casso. Si tratta di una zona particolarmente impervia e caratterizzata da orridi di notevole altezza. La Punto è poi tornata in Veneto a Longarone per proseguire la fuga nel Bellunese.

Il giallo: perché un percorso così tortuoso? 

Gli investigatori stanno cercando di capire per quale ragione il conducente della vettura – che si presume essere Filippo, anche se la situazione impone un margine di dubbio – abbia scelto un itinerario così tortuoso: se la meta fosse stata sin da subito la provincia di Belluno, invece di proseguire verso Caneva, l'utilitaria, in pochissimi minuti, e viaggiando comodamente in autostrada, avrebbe raggiunto la medesima località in meno della metà del tempo impiegato. Ma probabilmente Filippo temeva che i tutor delle autostrade potessero intercettarlo in ‘real time’. 

Per verificare la presenza dell'auto o di sagome nei dirupi o nel lago, ieri la Valcellina è stata sorvolata da un elicottero dei Vigili del fuoco decollato da Mestre.