Speedline, svolta nella vertenza: revocata la chiusura. Brugnaro: "Staremo vigili"

La produzione non verrà più delocalizzata in Polonia, lo stabilimento di Venezia non chiuderà. Lo ha annunciato oggi il Gruppo Ronal al tavolo del Mise

Una protesta dei lavoratori Speedline

Una protesta dei lavoratori Speedline

Venezia, 7 gennaio 2022 – Svolta nella vertenza della Speedline, lo stabilimento di Santa Maria di Sala non chiuderà i battenti. Bloccata la delocalizzazione in Polonia, che avrebbe fatto perdere il posto di lavoro a 605 dipendenti, oltre ad altri 200 lavoratori dell’indotto. È la migliore notizia di inizio anno per i lavoratori che da un mese presidiavano i cancelli della Speedline, storico marchio che produce ruote in lega leggera.

Il gruppo Ronal “ha accettato di ritirare la decisione di chiudere lo stabilimento e di non avviare ulteriori attività propedeutiche alla delocalizzazione dei prodotti e di garantire alle organizzazioni sindacali l'accesso a tutte le informazioni". Ad annunciarlo sono i sindacalisti della Fiom-Cgil Simone Marinelli, Silvia Spera, Manuela Musolla e Ugo Agiollo.

Il tavolo convocato dal Mise

La notizia è rimbalzata oggi pomeriggio nell'incontro convocato in video conferenza dal Mise, alla presenza dell'amministratore delegato e del responsabile finanziario del Gruppo Ronal e delle istituzioni locali. I vertici del gruppo, rilevano i sindacalisti, "hanno comunicato che Speedline ha ricevuto dal Gruppo Ronal circa 250 milioni di euro negli ultimi 10 anni e al momento perde 1 milione di euro al mese. Lo stesso Gruppo Ronal è in una situazione finanziaria non ottimale, ragione per cui non può più sostenere le perdite dello Stabilimento di Tabina".

Natale alla Speedline, 200 operai in presidio davanti allo stabilimento di Santa Maria La revoca della decisione, commentano i sindacalisti, "permette di aprire una trattativa vera che deve partire dall'analisi della situazione, individuarne le cause e trovare soluzioni con due obiettivi fermi: il mantenimento delle produzioni e la garanzia dell'occupazione di tutti gli oltre 800 lavoratori tra diretti, somministrati e di quanti lavorano nell'indotto”.

Brugnaro: “Staremo vigili”

“Noi staremo vigili su questa cosa, perché è un'azienda che ci fa onore”. È il commento del sindaco metropolitano di Venezia, Luigi Brugnaro, all'esito dell'odierno vertice per la Speedline. “Ci possono essere momenti di crisi – ha aggiunto Brugnaro – e si possono superare. Ovviamente siamo qui proprio per questo. Penso che il Governo debba fare la sua parte, chiedo che il Ministero sia sempre presente perché questa, ripeto, è una funzione inevitabile. Se ci sono fondi, adesso bisogna metterli a disposizione. Servono dei tempi molto rapidi”, ha concluso.

Fragomeni: "Subito un tavolo tecnico"

La decisione del ceo di Ronal, Oliver Brauner, di revocare la chiusura della Speedline "è la notizia che tutti ci auspicavamo esulta Nicola Fragomeni, sindaco di Santa Maria di Sala è il punto di partenza che tutti (operai, sindacato, enti locali) volevamo e che ci consentirà adesso di aprire un tavolo tecnico di confronto con la proprietà per cercare ogni tipo di soluzione che possa portare a preservare gli oltre 600 posti di lavoro della Speedline"

Fragomeni dice che si è arrivati a questo risultato "grazie soprattutto alla compattezza dimostrata da questo territorio” e alla regia del sindaco della Città metropolitana, Luigi Brugnaro, che fin da subito ha riunito tutte le parti coinvolte in questa vertenza consigliando di agire in maniera unitaria e senza fughe in avanti. “Resto convinto che questa partita si può vincere tutti assieme, con un tavolo nazionale, e che la strada che abbiamo intrapreso è quella giusta", è fiducioso il sindaco di Santa Maria di Sala.

Moraglia: "Significativo passo avanti"

Viva soddisfazione” quella espressa da Francesco Moraglia, Patriarca di Venezia e presidente della Conferenza Episcopale del Triveneto, “per la decisione di mantenere in attività lo stabilimento Speedline di Santa Maria di Sala, azienda che ha segnato la storia del nostro territorio e che rappresenta, insieme alle attività industriali di Porto Marghera, una delle realtà più significative dell'industria veneziana”.

“Si riapre così la prospettiva per la Speedline di continuare ad essere un polo di eccellenza e sviluppo per l'intero nostro territorio", dice Moraglia. La decisione della proprietà "inaugura una fase ulteriore della vertenza e costituisce un significativo passo in avanti: riconosciuta l'alta professionalità di operai, tecnici, impiegati e dirigenti che, insieme alle loro famiglie, possono guardare con maggiore fiducia e serenità al futuro”.

La soddisfazione del Patriarca e dei Vescovi delle Diocesi interessate – che avevano partecipato, poco prima di Natale, alla giornata a favore dei lavoratori della Speedline – si associa, a tutte le realtà del nostro territorio che sostenuto la battaglia dei lavoratori.

Automotive in crisi

“Le lavoratrici e i lavoratori – ricordano dalla Cgil – hanno garantito negli anni e anche nelle ultime settimane, l'impegno che ha permesso all'azienda di avere un prodotto di altissima qualità, da qui è necessario partire”. Con l'incontro di oggi, si apre un percorso articolato con tavoli tecnici presenziati dal Mise, dal Ministero del Lavoro e dalle istituzioni locali". È chiaro, concludono i sindacati, "che la crisi della Speedline, come quella di altre aziende come Gkn, Gianetti Ruote, Caterpillar sono il termometro di quanto sta accadendo nel settore dell'automotive e della scelta del Governo di non intervenire mettendo a rischio 50mila posti di lavoro. È urgente la ripartenza del tavolo dell'automotive per non perdere un settore fondamentale per l'occupazione e l'economia del nostro Paese".