Venezia, 12 luglio 2022 – Giro di vite sulle tifoserie violente, si preanuncia una stagione calcistica “difficile” per gli ultras. Dopo i 33 arresti dei tifosi cagliaritani protagonisti di scontri in diverse città italiane, tra cui Roma e Napoli, oggi a Venezia sono finiti sotto la stretta 39 persone coinvolte negli scontri violenti avvenuti lo scorso 8 maggio in laguna in occasione della partita di calcio Venezia-Bologna.
Il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto, ha emesso 39 Daspo per altrettanti ultras ai quali è stato vietato l'accesso allo stadio in occasione di eventi sportivi. Il provvedimento ha raggiunto 19 tifosi veneziani e 20 simpatizzanti del Bologna, tra cui dei cittadini stranieri arrivati a Venezia per prendere parte agli scontri, identificati dopo uno scontro tra bande che ha coinvolto una sessantina di ultras.
Scontro tra bande: le indagini
È il risultato delle indagini avviate dopo la partita di calcio, valevole per la serie A, disputata tra le squadre di Venezia e Bologna lo scorso 8 maggio. Un'ora prima dell'inizio della sfida calcistica, una trentina di supporters lagunari ed altrettanti ultras felsinei si sono fronteggiati nel territorio veneziano, tra Campo della Tana e Rio dell'Arsenale. Solo l’intervento delle forze dell'ordine ha evitato ulteriori drammatiche conseguenze.
La polizia scientifica ha passato al setaccio le riprese dell'impianto di videosorveglianza cittadino e i video pubblicati su diversi dei canali social, arrivando a individuare le persone coinvolte negli incidenti. Secondo la polizia, i due gruppi si sarebbero organizzati per affrontare lo scontro già prima di ritrovarsi proprio nelle vicinanze dell'Arsenale, luogo distante dallo stadio Penzo, per fronteggiarsi.
Tra i supporter del Bologna individuati ci sono tifosi olandesi e scozzesi, che sarebbero giunti appositamente per seguire l'incontro e prendere parte agli scontri. Le misure adottate variano dai due ai cinque anni. I tifosi sono stati inoltre segnalati alla Procura della Repubblica.