Veneto in zona gialla, Zaia: “Spero in un ‘tagliando’ al decreto”

Il governatore del Veneto: “Le misure per i ristoranti non hanno senso e il coprifuoco alle 22 danneggia il turismo”. La regione in zona gialla: ecco tutte le regole

Veneto in zona gialla, Zaia: “Spero in un ‘tagliando’ al decreto”

Veneto in zona gialla, Zaia: “Spero in un ‘tagliando’ al decreto”

Venezia, 23 aprile 2021 - Il Veneto festeggia il ritorno in zona gialla da lunedì 26 aprile. Il presidente della Regione, Luca Zaia, resta però scettico su alcune misure contenute nel decreto riaperture. "Il decreto è stato approvato: la speranza è l'ultima a morire, spero sia oggetto di un 'tagliando' anche perché è ragionevole pensare che sulla base dei dati epidemiologici a maggio si apra un nuovo scenario", ha detto Zaia durante la conferenza stampa di oggi. 

Zaia, nel giudicare il premier Mario Draghi "una persona di buonsenso", ha poi aggiunto di sperare "vivamente che ci sia un decreto correttivo, che non è una amissione di colpa. Voglio buttare il cuore oltre l'ostacolo e dal primo maggio ricalibrare la situazione". Per il governatore veneto "manca una perequazione sociale, la possibilità di fare un tagliando".

Zaia: “Le misure per i ristoranti non hanno senso”

"Le misure da giugno per i ristoranti, dal punto di vista sanitario, non hanno alcun senso”, ha dichiarato Zaia. "La speranza è che quelle incongruenze che ancora oggi sono visibili vengano risolte. Ieri mi è stato spiegato da una persona addetta ai lavori che l'apertura dei ristoranti dal primo giugno, dalle 5 del mattino alle 18 di sera, probabilmente ha come conseguenza quella di non avere troppe ore a disposizione per le aperture".

Il presidente del Veneto ha poi spiegato di aver "preso atto che il coprifuoco non è un problema dettato dai sanitari. Ci è stato detto, e lo ha affermato anche qualche scienziato del Cts, che è una questione 'politica'. Ma se è politico non è un problema, non ha alcun senso chiudere le persone in casa se il problema non è di natura sanitaria".

"Se il pericolo è il virus al chiuso,è a qualsiasi ora del giorno", pertanto "non si capisce perché dalle 5 alle 18 di sera". Per Zaia è poi un'incongruenza "che si autorizzi lo sport di squadra, anche amatoriale, ho fatto l'esempio della partita di scapoli e ammogliati, dal 26 di aprile e le palestre restino chiuse sino al primo di giugno. Palestre  ha sottolineato – dove ti prenoti, c'è igienizzazione e misurazione della febbre".

“Il coprifuoco alle 22 danneggia il turismo”

Durante la conferenza, Zaia ha poi fatto il punto sull’andamento della pandemia nella regione, dove, nelle ultime 24 ore, ci sono stati 1.035 nuovi contagi e 20 decessi. Poi ha sottolineato che "oltre alla privazione importante della libertà, va sommato un problema di natura turistica, se è vero che dovremmo pensare che la comunicazione che daremo ai turisti da qui alle prossime settimane non può essere di questo livello: chi va a fare villeggiatura in una località dove c'è il coprifuoco alle 10 di sera? Non ci va nessuno".

E ha concluso dicendo che “non è una contrapposizione con il Governo, ma la volontà di portare avanti questa istanza, che è trasversale alla politica e a tutte le Regioni". Intanto, "abbiamo deciso nella Conferenza dei Presidenti delle Regioni di fare una lista delle incongruenze e poi, su mia richiesta, di allegare tutte le linee guida perché ci siamo resi conto che è passata in sordina l'idea che i governatori, come i servizi per la prevenzione, hanno comunque preparato le linee guida".

"Regioni elementi di disturbo? Si sbagliano"

Il tutto, "sempre in un'ottica di leale collaborazione e non contro il Governo, ma a favore di qualsiasi Governo". "Se qualcuno a Roma si è fatto l'idea che le Regioni sono un elemento di disturbo nella pace quotidiana si sbaglia perché poi i pazienti li abbiamo noi sull'uscio di casa. I cittadini che protestano hanno come primo punto di riferimento le amministrazioni locali  ha evidenziato . Dopo uno può anche credere che questa amministrazione dei territori sia solo rumorosa e non produca nulla, però non è così. È inutile che parliamo di Recovery Fund se poi il Pil ce lo freghiamo tutto con il coprifuoco".

Parlando della presenza a scuola, invece, Zaia ha specificato che si tratta di "una proposta del Governo, senza neanche chiedere. Abbiamo fatto riunioni con i ministri del Governo, con Gelmini, Bianchi, Giovannini e Speranza e il ministro dell'Istruzione ci ha detto 'si può ragione su una presenza al 60%'. È stata scritta una bozza di decreto con il 60% è uscito dal Consiglio dei ministri con il 70%. Non è una questione di vita o di morte, dico semplicemente che ne prendiamo atto. Adesso si valorizza l'autonomia delle Regioni  ha proseguito  lavorando con i tavoli prefettizi e con il dimensionamento scolastico che verrà deciso". E poi ha ripetuto: "La riunione con i ministri era stata chiara, con una percentuale di alunni in presenza del 60%, poi nel decreto si è arrivati al 70%".

Dl Riaperture: gli spostamenti

Il nuovo decreto sulle riaperture introduce una “certificazione verde” per gli spostamenti tra Regioni di colore diverso, mentre tra quelle tra quelle 'gialle' e 'bianche' è sempre consentito. Il certificato potrà essere cartaceo o digitale e avrà una validità di sei mesi per i vaccinati e per chi è guarito dal Covid.

Per chi ha concluso un intero ciclo di vaccinazione sarà rilasciato dalla struttura sanitaria che effettua la somministrazione, mentre per chi è guarito dal virus lo fornirà l'ospedale, il medico di base o il pediatra nel caso dei bambini. Varranno invece 48 ore i certificati per chi ha effettuato test molecolari o antigenici, rilasciati da strutture sanitarie o farmacie.

Zona gialla, tutte le regole

Zaia ha poi annunciato il ritorno in zona gialla del Veneto"Sia per quanto riguarda l'Rt che il coefficiente di riempimento degli ospedali abbiamo numeri da gialloNoi dobbiamo arrivare a metà-fine maggio: se in questo periodo riusciamo a svuotare gli ospedali poi arriviamo in soccorso coi vaccini. Il nostro piano, prudenziale, prevede di mettere in sicurezza prima dell'estate quelli che assolutamente devono essere vaccinati".

A partire da lunedì 26 aprile, in zona gialla, sarà consentito una volta al giorno lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata, dalle 5 alle 22, a quattro persone oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. Le persone potranno portare con sé i minorenni sui quali esercitano la responsabilità genitoriale e le persone conviventi disabili o non autosufficienti. In zona gialla potranno poi riaprire i ristoranti a pranzo e cena, ma il consumo è previsto solo ai tavoli all’aperto.

Sempre da lunedì, al via spettacoli aperti al pubblico in teatri, sale da concerto, cinema, live-club e in altri locali o spazi all'aperto, ma solo con posti a sedere preassegnati e distanza di almeno un metro. La capienza non potrà essere superiore al 50% di quella limite, ma al massimo con 1.000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.

Il ‘caso’ dell’Arena di Verona

Sul punto, però, oggi Zaia ha preannunciato che la Regione Veneto lavorerà per far ottenere all'Arena di Verona una deroga al vincolo dei 1.000 spettatori per gli spettacoli all'aperto.

"Per l'Arena di Verona cercheremo di dare una mano – ha detto il governatore – abbiamo capito che questa cosa va discusso con la Conferenza delle Regioni, quindi con i nostri colleghi, non sarà un problema. Faremo in modo che l'Arena possa avere il suo pubblico, nel rispetto delle linee guida sul Covid".

Le altre riaperture

A partire dal 15 maggio riapriranno invece le piscine all’aperto, i mercati e i centri commerciali anche nei giorni festivi. Dal 1° giugno potranno invece riaprire le palestre e si potrà andare a eventi sportivi con capienza degli stadi o palazzetti non superiore al 25% e non più di 1.000 spettatori all'aperto e 500 al chiuso.

Dal 15 giugno ripartiranno le fiere. Dal 1° luglio convegni e congressi, oltre a centri termali e parchi tematici. Le scuole superiori dovranno garantire la didattica in presenza ad almeno il 60% e fino al 100% della popolazione studentesca. Punto sul quale, però, ieri ha manifestato qualche perplessità, legata soprattutto alle difficoltà legate ai trasporti.