Venezia, Camera approva decreto Grandi navi tra le critiche

L’Alternativa C’è vota contro: “Uno scempio per la Laguna”. Fratelli d’Italia si astiene, Rixi (Lega): “Nel Dl non c’è nulla, il Parlamento ne esce umiliato”

Venezia, la Camera approva il decreto Grandi navi con 370 sì

Venezia, la Camera approva il decreto Grandi navi con 370 sì

Venezia, 12 maggio 2021 – La Camera dei Deputati oggi ha dato il via libera definitivo al decreto legge sui trasporti che disciplina inoltre il traffico crocieristico e il trasporto marittimo delle merci nella Laguna di Venezia. Il testo è stato approvato con 370 voti favorevoli, 16 contrari (i deputati di L’Alternativa C’è) e 29 astenuti (Fratelli d’Italia).

Il testo del Dl non smette però di far discutere, soprattutto per il passaggio che riguarda le grandi navi. “Il decreto votato oggi alla Camera in tema di crocieristica nella Laguna di Venezia è un'arma di distrazione di massa, usata per distogliere dallo scempio che si sta compiendo ancora una volta a danno di Venezia e della sua Laguna”, le parole dopo il voto alla Camera di Arianna Spessotto e Alvise Maniero, deputati di L’Alternativa C’è

L'Alternativa C'è: “Il Dl? Non risolve il problema grandi navi”

“Per questo, come componente L'Alternativa C'è, dopo aver dato inutilmente battaglia in Commissione e in Aula per cercare di migliorare il decreto, ha ritenuto di dover votare contro”, hanno aggiunto i deputati. 

“Il testo – hanno proseguito Spessotto e Maniero –, che non porta volutamente la firma del ministro Cingolani che ha sollevato pesanti perplessità, non porta ad alcuna risoluzione imminente del problema delle grandi navi a Venezia, anzi abbandona ancora una volta la città, la sua Laguna e il suo porto spingendola verso un lento e inesorabile declino”.

Rotelli (FdI): “Ennesima perdita di tempo e spreco di soldi pubblici”

I deputati di Fratelli d’Italia, invece, si sono astenuti durante la votazione perché il decreto “rappresenta l'ennesima perdita di tempo e un ulteriore spreco di denaro pubblico. Gridano vergogna i 2,2 milioni di euro stanziati per un progetto di idee e nulla più”, ha dichiarato Mauro Rotelli, componente della Commissione Trasporti.

Rixi (Lega): “Non si sblocca un cantiere, Parlamento umiliato”

Critiche al testo della norma anche da parte della Lega, che però ha votato a favore. “Il Dl Venezia non sblocca un cantiere, non ha una norma sulla semplificazione, non crea un posto di lavoro. Oggi accettiamo di portarlo avanti, ma per la Lega infrastrutture e trasporti sono una priorità”. Così in una nota a margine del suo intervento in Aula il deputato Edoardo Rixi, responsabile nazionale Infrastrutture del Carroccio.

“Nel nuovo decreto, annunciato dal ministro Giovannini per i primi di giugno, tireremo le somme per capire se vuole davvero che il Paese si rimetta in movimento – ha evidenziato –. Per qualcuno è più importante l'ideologia rispetto alla soluzione concreta dei problemi. Il Parlamento ne esce umiliato, però con uno scatto di orgoglio – votando un ordine del giorno all'unanimità con indicazioni certe per il prossimo decreto – ha dimostrato che insieme si può governare per il bene della nazione. Confidiamo che tali indicazioni vengano rispettate dall'esecutivo”.

Gariglio (Pd): “Serve un nuovo decreto per le questioni irrisolte”

Sulla necessità di un nuovo e più puntuale decreto è però d’accordo anche il Partito Democratico, intervenuto per bocca del capogruppo dem in Commissione Trasporti alla Camera, Davide Gariglio. “È necessario un nuovo decreto che affronti le questioni a oggi irrisolte sui problemi del trasporto nati a seguito dell'emergenza Covid”.

“La pandemia – ha concluso Gariglio – ha messo in crisi alcuni settori legati al trasporto passeggeri e merci e rallentato l'iter burocratico di alcune pratiche indispensabili per assicurare la continuità del comparto. È quindi indispensabile che il governo si faccia promotore di un provvedimento 'omnibus' capace di risolvere le attuali gravi problematiche, che sono molteplici e di varia natura”.

Bizzarro (Lega): “La risoluzione per la città è una vittoria della Lega”

Sull'approvazione del decreto alla Camera è intervenuto anche Alex Bizzarro, deputato leghista e consigliere comunale nel capoluogo veneto. “Oggi, dopo oltre 24 ore di discussione, si è raggiuta una prima, importante, vittoria per Venezia e per il sistema portuale: l'ok da parte del Governo a una risoluzione in Commissione per le specificità della città lagunare e sulle grandi navi – ha dichiarato –. Sono soddisfatto che grazie alla Lega al Governo sia stato possibile raggiungere l'obiettivo e portare a casa l'impegno del Parlamento anche se questo è solo l'inizio: la nostra battaglia per difendere il porto e i 20mila posti di lavoro del comparto continua”.

“Questa mattina ha prevalso il buonsenso e la serietà con il sì ad un decreto che abbiamo approvato nonostante contenga diverse mancanze al suo interno – ha terminato –. Bene l'ascolto delle istanze dell'amministrazione comunale veneziana, da sempre in prima linea per dare risposta concrete alle esigenze della città, e di noi parlamentari locali leghisti che, fin dall'inizio, abbiamo trasmesso indicazioni sicuramente utili affinché si proceda rapidamente per mettere in pratica interventi strutturali e finanziamenti certi per Venezia”. 

Nobili (Italia Viva): “Ora è il tempo delle decisioni”

“Sul tema delle grandi navi è necessario lavorare per conciliare la salvaguardia dell'ambiente e la tutela del paesaggio, con la ripartenza e lo sviluppo, consentendo anche la piena ripresa delle attività crocieristiche quale elemento chiave e fondamentale per il settore turistico”. Così in Aula Luciano Nobili, capogruppo di Italia Viva in Commissione Trasporti alla Camera.

“Il concorso delle idee – ha continuato – non può diventare un modo per rinviare ancora. Ora è il tempo delle decisioni, tenendo conto anche del lavoro e dei progetti già ampiamente esaminati dal ‘Comitatone’. Per questo in sede di conversione del Dl abbiamo anche voluto esercitare la nostra funzione di indirizzo verso il Governo, chiedendo l'impegno a farsi carico della soluzione di problemi che non hanno trovato spazio nel decreto nonostante la richiesta di tutte le forze di maggioranza”.