Venezia, 28 settembre 2022 - C'è un asino, tra gli animali deceduti per la Febbre del Nilo in Veneto: fino a una decina di giorni fa l'asinello "Nino" viveva in salute accanto a "Luisella" e "Nane", altri due asini stanziali, in un allevamento della campagna veneziana, ai confini con la provincia di Padova. Poi tremori, paralisi, incapacità di tenersi sulle zampe e labbro inferiore cadente: il suo allevatore ha notato quelli che i veterinari dell'Ulss 3 Serenissima, visitando Nino ancora in vita, hanno poi definito sintomi nervosi probabilmente riconducibili alla West Nile Disease.
È stato quindi subito fatto un prelievo per la ricerca del virus, inviato poi all'Istituto zooprofilattico del Veneto per un'analisi di prima istanza. L'animale è deceduto pochi giorni dopo. Nel frattempo l'esito positivo per la ricerca del virus West Nile ha richiesto un'analisi di conferma, che è stata effettuata dall'Istituto zooprofilattico di Teramo. La conferma è arrivata oggi: Nino è morto a causa del virus del Nilo occidentale; stanno invece bene gli altri due asinelli che condividevano gli spazi con lui. Non sono stati contagiati.
"Il focolaio è stato escluso - spiega Stefano Zelco, direttore del Servizio veterinario di Sanità animale dell'azienda sanitaria veneziana - dai prelievi fatti anche sui restanti animali. Le analisi degli altri due asini confermano infatti la loro negatività al virus. Questo significa che la zanzara infetta che ha punto e contagiato l'asino poi deceduto non è riuscita a infettare gli altri due compagni".