Zennaro scarcerato, è agli arresti domiciliari e deve restare in Sudan

Lo ha annunciato la Farnesina: nei prossimi giorni l’imprenditore veneziano affronterà le varie cause che lo vedono coinvolto in una poco chiara controversia commerciale

Marco Zennaro con il padre subito dopo la scarcerazione (foto da Twitter)

Marco Zennaro con il padre subito dopo la scarcerazione (foto da Twitter)

Venezia, 14 giugno 2021 - È stato rilasciato in attesa degli sviluppi dei vari contenziosi a suo carico Marco Zennaro, l’imprenditore veneziano detenuto da più di due mesi in Sudan per una poco chiara controversia commerciale. Zennaro si troverebbe adesso agli arresti domiciliari in un albergo, in attesa di affrontare, già a partire da domani, le varie cause che lo vedono coinvolto. Lo ha reso noto nella tarda mattinata di oggi la Farnesina.

Per arrivare alla scarcerazione di Zennaro è stato necessario un lungo negoziato costantemente seguito dall'ambasciatore italiano a Khartoum e dal Direttore Generale Luigi Vignali, che si era già recato in missione in Sudan nelle scorse settimane su indicazione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio.

Il sindaco di Venezia Brugnaro: “Grazie Draghi per il lavoro svolto”

Secondo quanto sostenuto pochi giorni fa dal sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, la svolta sarebbe stata possibile anche grazie all’intervento del presidente del Consiglio Mario Draghi. I due si erano incontrati la scorsa settimana a Roma e per questo il sindaco della città lagunare ha immediatamente ringraziato il premier per il lavoro svolto dalla diplomazia italiana. 

Brugnaro, dopo aver espresso "gioia e soddisfazione” per la scarcerazione del concittadino, ha portato l’attenzione sui futuri sviluppi della vicenda processuale dell’imprenditore, non ancora conclusa, confidando in una sua ulteriore evoluzione positiva.

Il governatore Zaia: “Obiettivo adesso è riportarlo a casa”

E sulla scarcerazione e i possibili sviluppi è intervenuto anche il presidente del Veneto Luca Zaia: ”Tiriamo un primo respiro di sollievo perché Marco esce da un regime carcerario disumano al quale è stato costretto e adesso se ne va in albergo. L'importante, per ora, è aver messo in sicurezza Marco. Dopodiché l’obiettivo è riportarlo a casa”, ha detto il governatore veneto.

Unioncamere: "Si chiede agli imprenditori di investire all'estero e poi vengono lasciati soli"

E la parola fine sulla vicenda l'ha chiesta anche l'associazione dei commercianti Unioncamere: "Questa storia - ha rilevato il presidente di Unioncamere Veneto, Mario Pozza - ci dede far riflettere. È inammissibile che si chieda ai nostri imprenditori di investire ed operare all'estero, ma poi vengono lasciati soli in situazioni pericolose come queste. Si prenda da esempio la Francia che protegge e tutela i propri operatori economici che sono impegnati in altri Paesi. Gli imprenditori sono una risorsa del nostro Paese ed è inammissibile che rischino la vita nello svolgimento del proprio lavoro".