Arena di Verona, ‘tornano’ le 67 colonne crollate: raccolti 1,5 milioni

Grande successo per il crowdfunding lanciato un mese fa da Fondazione Arena e sostenuta da sponsor come Sandro Veronesi e Gian Luca Rana. Il sindaco Sboarina: “Segnale di coesione”

Gli imprenditori mecenati

Gli imprenditori mecenati

Verona, 10 giugno 2021 – Oltre un milione e mezzo di euro. È la cifra raccolta in soli trenta giorni dal progetto “Le 67 Colonne” per l’Arena di Verona promosso dalla Sovrintendenza di Fondazione Arena, da Sandro Veronesi, presidente di Calzedonia Group, Gian Luca Rana, amministratore delegato di Pastificio Rana, e con la partnership del gruppo editoriale Athesis.

‘Ricostruite’ le 67 colonne crollate

Grazie alla cifra raccolta e al sostegno degli storici sponsor della , è stato quindi possibile ‘ricostruire’ virtualmente le 67 colonne dell’anfiteatro scaligero crollate nel 1117. Un risultato importante, soprattutto in termini di risposta da parte del pubblico, a sostegno di una bandiera della cultura italiana nel mondo, nonché uno dei pochissimi enti culturali non onerosi per il Paese.

Il successo della campagna di raccolta fondi fa dunque ben sperare per il futuro, tanto che è già stata aperta la lista d’attesa per il 2022. “Ci siamo resi conto, come per le nostre aziende, che non sia solo sufficiente produrre prodotti di qualità, ma occorre anche narrarne la storia, le persone dentro la storia”, commenta Sandro Veronesi.

Veronesi: “Sosteniamo la comunità”

“La nostra convinzione è che sia necessario, soprattutto in questo periodo, mettere in campo nuove strategie per raccontare la nostra realtà – aggiunge –. Il Gruppo Calzedonia supporta la Fondazione da 15 anni e l’iniziativa ‘Le 67 Colonne’ diventa un messaggio in questo senso anche verso gli altri imprenditori”.

“Bisogna raccontarsi, non per mettersi in mostra, ma per sostenere la comunità, la cultura e il Paese – conclude Veronesi –. Parlare del contributo e dell’investimento per la Fondazione significa sottolineare quanto sia importante e quanto la sua riconoscibilità, in Italia e nel mondo, sia un vantaggio per tutti”.

Rana: “Un segnale di speranza”

Parla invece di “un segnale di speranza per il futuro, un impegno concreto per il territorio e per un settore” Gian Luca Rana, secondo il quale, “come imprenditori sentiamo ancora di più la responsabilità, in questo particolare momento storico, di contribuire attivamente a sostegno della comunità in cui abbiamo le nostre radici e a cui siamo ancorati”.

“Un impegno in cui abbiamo creduto molto sin dall’inizio e siamo particolarmente felici che il nostro invito sia stato ascoltato da tante realtà, perché il progetto ‘Le 67 Colonne’ contribuisce a far conoscere le eccellenze artistiche e culturali della nostra città e del nostro Paese nel mondo”, termina l’a.d. del noto pastificio.

Sboarina: “Così preserviamo l’Arena”

Entusiasmo, infine, anche da parte del sindaco di Verona, Federico Sboarina: “Grazie perché quello che state facendo dimostra come, nell’uscire da una pandemia così terribile, solo unendo i nostri sforzi possiamo assolvere al doppio obbligo che abbiamo nei confronti dell’Arena: preservarla in quanto monumento e, soprattutto, valorizzarla in quanto grande teatro all’aperto e moltiplicatore di ricchezza”.

“In questi mesi – prosegue – non abbiamo mai smesso di lavorare, tutti insieme, affinché l’Arena potesse ospitare la grande stagione lirica a cui l’anno scorso abbiamo dovuto rinunciare. Grazie, perché la coesione dimostrata da tutti voi è fondamentale per il futuro di Fondazione Arena e dei suoi lavoratori”.

Ma, anche, per il futuro “di un’intera città di cui l’Arena, il teatro all’aperto più grande e più bello al mondo, è un simbolo a livello internazionale – conclude Sboarina –. Vogliamo vivere di bellezza, e grazie a voi questo progetto è possibile. Grazie a voi arriveremo molto lontano”.