Verona, 20 Giugno 2021 – Energia e intensità sono gli ingredienti che hanno contraddistinto la performance ieri sera del maestro Riccardo Muti, che dopo 41 anni è tornato all’Arena di Verona per dirigere l’Aida di Verdi. Nell’anfiteatro della città scaligera si è così vissuta l’inaugurazione della 98esima edizione del Festival lirico. L'atteso ritorno del Maestro ha coinciso con una data simbolica - si trattava del 150esimo anniversario dalla prima messa in scena dell’opera al Cairo, il 19 giugno 1871 -, in cui ha ripreso anche la numerazione progressiva della kermesse interrotta dall'emergenza pandemica.
Davanti a 6mila spettatori ammessi su 13.500 posti a causa delle normative per cercare di limitare la diffusione del contagio da Covid-19, Muti ha diretto l’Aida in forma di concerto, senza scene e solo con i cantanti solisti sul palco, tra i quali alcuni dei più acclamati artisti verdiani: il soprano Eleonora Buratto ha fatto il suo debutto nei panni della protagonista, a fianco del tenore Azer Zada come ‘Radamès’ e al mezzosoprano Anita Rachvelishvili nei panni di ‘Amneris’.
Un Festival ripensato
Lo spettacolo di ieri sera è andato sold-out, ma la Fondazione Arena ha informato che sono ancora disponibili alcuni posti per la replica del 22 giugno. La città di Verona ha fatto tutto il possibile nell’ultimo anno e mezzo per cercare di far ripartire gli spettacoli all’Arena nonostante la pandemia. La Fondazione stessa si è impegnata per ripensare il Festival in una chiave diversa visto il periodo, non solo per gli ingressi e il distanziamento previsto per il pubblico, ma anche tutto il resto della ‘macchina’: meno tecnici e macchinisti, per limitare gli assembramenti, sul palco e dietro le quinte meno scene movimentate e spazio invece a 400 metri quadrati di ledwall.