Covid carcere, record di contagi a Verona: 95 positivi. "Si entra senza green pass"

I sindacati di polizia penitenziaria denunciano la "carenza di mascherine Ffp2, l'ingresso senza green pass per parenti e avvocati, protocolli datati"

Carcere

Carcere

Verona, 7 gennaio 2022 – Record di positivi al carcere di Verona, dove in questo momento ci sono 95 contagi in cella. A preoccupare è il possibile aumento dei numeri, visto che il virus ormai sta circolando e, in una situazione così precaria come quella carceraria, non è facile da tenere a freno.

Maglia nera di contagi, l’istituto penitenziario patavino è in testa alla classifica nazionale, superando la casa di reclusione di Asti che ha 84 positivi, quasi lo stesso numero di tre giorni fa. Spiccano, invece, le situazioni degli istituti emiliani di Modena, che da 5 positivi è passata a 21, e di Ferrara che il 3 gennaio era “Covid free” e oggi conta 18 contagiati.

"Il carcere riflette la situazione della realtà esterna, pur tuttavia pagando doppio il prezzo dell'incuria del Governo – spiega Gennarino De Fazio, del sindacato Uilpa Pp –. Siamo alla quarta ondata, non si può continuare a gestire la pandemia con un protocollo di sicurezza datato ottobre 2020. Avvocati e familiari continuano a entrare in carcere senza il green pass, le mascherine Ffp2 non vengono fornite agli agenti penitenziari ai quali non resta che spendere i 90 centesimi netti di indennità giornaliera per comprarsele di tasca propria, rimettendoci pure, se consideriamo che in un turno di otto ore andrebbero cambiate due volte".

Covid Veneto, 7 gennaio: 6.846 nuovi contagi, 33 decessi. Zaia: "Caos rientro a scuola"

Il 3 gennaio, in tutto il Paese i detenuti positivi erano 804, mentre erano 924 i contagi tra il personale penitenziario. A distanza di tre giorni, il virus ha continuato a diffondersi a macchia d'olio crescendo del 25% e portando a 1.057 il numero dei reclusi con il Covid e a 1.167 quello degli operatori. ''Il contenimento della pandemia nelle carceri, ambiente chiuso per eccellenza, si rileverebbe un pericolosissimo bluff se permanessero le deroghe al possesso della Certificazione verde per chi entra in carcere”, aggiunge Donato Capece, leader del sindacato Sappe.

“È grave che a mancare siano le previste mascherine Ffp2, obbligatorie nei luoghi chiusi che gli agenti di Polizia Penitenziaria devono comprare di tasca loro – spiega –. Trovo assurde, in questa emergenza, le disposizioni emanate dal Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria laddove consentono a familiari dei detenuti, avvocati, magistrati e periti di accedere alle carceri senza il greenpass rafforzato, prevedendone l'obbligo solamente al personale di Polizia Penitenziaria''.