Verona, addio alla suora infermiera Luisidia Casagrande: aveva 104 anni

Per 68 anni fu caposala all'ospedale di Borgo Trento. È stata "l'angelo" del laboratorio di Analisi per diverse generazioni di infermiere

Suor Luisidia Casagrande

Suor Luisidia Casagrande

Verona, 7 gennaio 2023 - Per 68 anni è stata la caposala del Laboratorio analisi dell'ospedale di Borgo Trento di Verona. Non si contano le tante generazioni di infermiere, cresciute professionalmente sotto la sua guida: suor Luisidia Casagrande era nata in provincia di Treviso il 20 giugno 1918,  è scomparsa a 104 anni di età lasciando un vuoto all'ospedale veronese. che in ricordo ne ha tratteggiato il ritratto. Il funerale della suora si svolgerà lunedì 9 gennaio, alle ore 10, nella chiesa della struttura religiosa in via Serenelli a San Michele.

Chi era suor Luisida

Nella struttura del Borgo Trento suor Luisida era entrata nell'ottobre 1939 dopo aver conseguito il diploma di infermiera professionale, grazie al consenso del suo istituto Sorelle della Misericordia di Verona. In quell'epoca tutte le analisi si facevano manualmente; ma la religiosa ha attraversato con la sua lunga vita tanti decenni di progresso, fino a poter utilizzare le più moderne tecnologie.

La professione sanitaria è stata per lei una missione anche umana. Durante la Seconda guerra mondiale non solo ottenne la liberazione dell’allora primario del Laboratorio che era stato deportato dai tedeschi, ma salvò addirittura l’intera struttura con lo stratagemma del finto funerale. Nel 1943, nascose il materiale sanitario indispensabile per il funzionamento delle analisi in quattro bare. In questo modo, quando i tedeschi abbandonarono l’ospedale che era stato trasformato in struttura militare, il Laboratorio non perse nemmeno un giorno di attività.

Medaglia d'oro al merito

Nel 1976, gli Istituti ospedalieri di Verona le consegnano la medaglia d’oro di benemerenza; nel 2002 il Comune di Verona le assegna la medaglia d’oro della città, nel 2007 il Presidente della Repubblica le conferisce l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.

Il cordoglio di Zaia: "L'angelo del Laboratorio Analisi"

"In quasi settant'anni di servizio ha dimostrato una dedizione che è stata frutto non solo dell'impegno professionale ma di una motivazione più profonda. Resterà un modello per tutti coloro sono impegnati nella nostra Sanità che è un'eccellenza per il livello qualitativo del lavoro che ogni giorno viene svolto da migliaia di professionisti e operatori oltre che per i livelli clinici e tecnologici di avanguardia di cui è protagonista". Così il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, esprime il suo cordoglio per la scomparsa della religiosa.

"La chiamavano l'Angelo del Laboratorio Analisi - conclude il governatore -, un soprannome che va ben oltre la sua posizione di decana delle caposala e di riferimento per generazioni di infermieri. Mi unisco alle numerose persone che in questo momento la ricordano e sono vicino a tutti coloro che le hanno voluto bene".