Chi è Alessandro Migliore, il poliziotto di Verona indagato per tortura

Secondo la gip Livia Magri tra i 5 arrestati è quello che ha dimostrato una “spiccata propensione criminosa” ed avrebbe dovuto essere in carcere: “Impensabile – dice, per lui – la sospensione condizionale”

Agenti in servizio alla Questura di Verona

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La Gip avrebbe voluto Migliore in carcere. Lo scrive nell’ordinanza ritenendolo, tra i cinque agenti finiti ai domicliari, quello con la più “spiccata propensione criminosa”. L’agente, 24 anni, originario di Torre del Greco, in provincia di Napoli, è invece al momento ai domiciliari insieme agli altri 4 colleghi indagati.

Nei confronti di Alessandro Migliore, il principale poliziotto indagato tra i cinque finiti ai domiciliari a Verona per le presunte torture e lesioni in Questura, "sarebbe stata indispensabile la custodia in carcere" ha scritto la Gip di Verona, Livia Magri, nell'ordinanza con cui concede ai cinque poliziotti la misura cautelare degli arresti domiciliari.

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Secondo la Gip, nelle sue richieste Procura ha invece avuto "un atteggiamento particolarmente prudente".

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Migliore emerge innanzitutto in 'buoni rapporti' con un cittadino albanese, Artan Bajraktari, buttafuori in una discoteca che lui frequentava, il Piper di Verona. Avrebbe falsato - assieme ad altri tre colleghi indagati - il verbale di una perquisizione alla casa e all'automobile dell'uomo, avvenuta nel marzo 2022, suggerendogli di nascondere una pistola.

La pistola scomparsa

Scrive la gip Livia Magri: "Emergeva altresì il dato inquietante per il quale gli operanti nel corso della perquisizione all'autovettura di Sabah Bajraktari (fratello di Artan) non avevano sottoposto a sequestro determinati oggetti 'compromettenti', come ricavabile dai dialoghi captati: oggetti che, secondo l'ipotesi investigativa attuale, dovrebbero essere connessi allo scasso e cutter, ma che secondo l'ipotesi originaria, ad avviso di questo gip ben più fondata e coerente con le complessive risultanze, includevano anche una pistola, evidentemente quella che poco prima, secondo quanto segnalato al 112 dalla fidanzata di Sabah Bajraktari, lo stesso aveva utilizzato per minacciare la ragazza e gli amici che si trovavano con lei a bordo della stessa vettura".

Per la falsificazione inerente la perquisizione di casa e auto, Bajraktari è stato arrestato a settembre, e successivamente rinviato a giudizio immediato. La presenza di Migliore alle false perquisizioni, per il Gip "era stata sicuramente fondamentale rispetto al 'trattamento di favore'" nei confronti dell'albanese.

Hascisc sottratto a spacciatore

Vi sono i pestaggi in questura di Mattia e di Nicolae, per cui il pm configura il reato di tortura, e di Adil, con l'accusa di lesioni. C'è infine l'ipotesi di peculato, per essersi impossessato di una quantità di hascisc sottratta a un piccolo spacciatore, nell'ottobre 2022.

“Impensabile sospensione condizionale”

Migliore, secondo la Gip, "si è reso protagonista di reati assai gravi, lesivi di beni giuridici anche del tutto diversi tra loro, falsificando atti pubblici... accaparrandosi stupefacenti... torturando con sadico godimento, in più occasioni e in un arco temporale del tutto contenuto", mostrando "una spiccata propensione criminosa e una spregiudicata modalità di azione, non contenibile in alcuna maniera se non tramite la sottoposizione a misura cautelare". Di fronte alla richiesta di domiciliari del magistrato requirente, la Gip sottolinea che "non può applicare misura più gravosa rispetto a quella richiesta dal Pm", ma ritiene "impensabile prevedere la concessione della sospensione condizionale della pena, potendosi prevedere una pena ampiamente superiore rispetto a quella di due anni di reclusione". Oltre ai cinque arrestati, risultano indagati altri 17 agenti sul totale di 23 che precauzionalmente il Questore aveva trasferito a lavori d’ufficio, togliendoli dal reparto Volanti dove sarebbero stati a contatto con le persone più fragili, fermate per accertamenti di varia natura.

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