Verona, 8 giugno 2023 - Il procedimento giudiziario che ha fatto finire agli arresti domiciliari due giorni fa cinque poliziotti delle Volanti di Verona rappresenta la prosecuzione di un'altra indagine per tortura aperta nel febbraio del 2022 a carico di un assistente capo e un agente scelto dello stesso reparto, attualmente sospesi. Tre nordafricani, come riporta il Corriere della Sera, vennero picchiati nell'ormai famigerato 'acquario', la stanza con un vetro in plexiglass in cui venivano condotte le persone fermate durante i controlli per strada. Furono denunciati a piede libero per resistenza. Due delle tre vittime a loro volta denunciarono a Carabinieri le presunte lesioni e le torture subite.
Dopo la conclusione delle intercettazioni disposte in relazione ai fatti successivi che hanno portato all'arresto dei cinque agenti, la Procura ha presentato al Gip le richieste di misure cautelari, concesse il 26 maggio. Si indicavano ulteriori posizioni da approfondire.
Si valuta posizione di una poliziotta
È il caso di una poliziotta che la sera del 9 novembre scorso era in servizio con uno degli arrestati. Insieme portarono in Questura un africano per l'identificazione. L'uomo chiuso nell'acquario, diede in escandescenze, si denudò rivolgendo frasi offensive agli agentii. Venne percosso e gli fu spruzzato in faccia dello spray urticante. Nelle immagini videoregistrate lo si vede chiedere alla agente di andare in bagno e lei che gli risponde "di urinare verso l'alto così che l'urina possa finirgli in testa". La poliziotta lo avrebbe anche minacciato con lo spray. Più tardi lei stessa dirà in una intercettazione di averglielo spruzzato in faccia. Oltre ai cinque arrestati, risultano indagati altri 17 agenti sul totale di 23 che precauzionalmente il Questore aveva trasferito a lavori d’ufficio, togliendoli dal reparto Volanti dove sarebbero stati a contatto con le persone più fragili, fermater per accertamenti di varia natura.