
Verona, 18 giugno 2023 – Per uno dei cinque poliziotti arrestati per le violenze in Questura a Verona (altri 17 sono indagati) il giudice ha deciso la sospensione degli arresti domiciliari facendo scattare la sospensione dal servizio per 12 mesi.
Si tratta di Roberto Da Rold, l'unico che ha parlato ed ammesso parziali responsabilità su quanto accaduto. Lo ha reso noto Massimo Dal Ben, legale dell'agente.
Da Rold, 45 anni originario di Belluno e con 22 anni di servizio nelle Volanti, ha visto accolta la propria richiesta dal giudice che, come riferisce il suo legale, ha ritenuto che l'agente si sia reso disponibile rispondendo alle domande della Gip e che nel corso della vicenda abbia avuto un atteggiamento collaborativo.
Da Rold è stato l'unico dei cinque poliziotti arrestati a parlare, a raccontare la sua verità.
Tutti gli altri si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
"Ho reagito a provocazione”
"Ho reagito a una provocazione, c'era una persona incontenibile. Sono stato messo sotto pressione e ho reagito in modo non consono al mio ruolo. Ma non sono un torturatore", aveva detto l'agente alla Giudice.
Per l'avvocato Massimo Dal Ben, "Da Rold ha voluto parlare, in ragione di un principio molto semplice, perché il fatto che ha sbagliato, ammettendo le proprie responsabilità per un solo episodio, non lo trasforma in un criminale". Gli altri colleghi, Alessandro Migliore, Filippo Failla Rifici, Loris Colpini e Federico Tomaselli, restano ai domiciliari accusati, a vario titolo, di reati quali lesioni, tortura, falso, omissioni di atti d'ufficio, peculato e abuso d'ufficio.