Vinitaly, OperaWine fa il pieno: nei calici le 130 migliori etichette per Wine Spectator

Oggi anteprima dell’esposizione fieristica dedicata al nettare di Bacco, aperta dal 2 al 5 aprile, con maxi degustazione alla ex Gallerie Mercatali

Joe Bastianich

Joe Bastianich

Verona, 1 aprile 2023 – É già ressa di buyer, chef, e operatori del mondo di Bacco all'apertura di Vinitaly OperaWine, maxi degustazione delle 130 migliori etichette di vino italiano secondo Wine Spectator. un vero e proprio ponte per il mercato Usa che ha visto di nuovo in presenza, alle ex Gallerie Mercatali di fronte all'ingresso di Veronafiere, i big del Vigneto Italia. Preapertura col ministro dell'Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste Francesco Lollobrigida che ha riconosciuto il "ruolo fondamentale" di OperaWine nel promuovere in lingua inglese il vino italiano, una eccellenza del sistema Italia, e ha ricordato che "a Verona la cultura enoica viene raccontata e esaltata per tradizione da sempre, persino nell'Arena a metà dell'Ottocento. La comunicazione della cultura del vino e la capacità qui hanno radici profonde". Il ministro ha ringraziato i 130 imprenditori del vino selezionati dalla rivista Wine Spectator con l'auspicio che ci sia "tra qualche anno uno zero in più alla selezione delle attuali 130 cantine d'eccellenza".

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Joe Bastianich,  record di presenze

Tra i tanti col calice in mano nella kermesse scaligera lo chef, imprenditore e volto televisivo Joe Bastianich: "Sono al 34/mo Vinitaly consecutivo ,- ha detto all'Ansa Joe - Vinitaly fa parte della mia vita. Conoscere i produttori di persona è il top del top, ma l'Italia deve far di più per proteggere e valorizzare questo settore d'eccellenza e l'unicità di una storia produttiva. Benvenga poi una spinta all'enoturismo e al turismo dell'olio: bisogna portare più italiani e stranieri a conoscere dal vino i mestieri del gusto e le cantine d'eccellenza". OperaWine, ha detto Josè Rallo volto e voce di Donnafugata, "è un riconoscimento importante per la nostra azienda di Pantelleria che qui ha portato un 2012 del Ben Ryé per dimostrare la longevità e la qualità di questo iconico vino da fine pasto. Ma è stato bello - ha detto l'imprenditrice siciliana - vedere un ministro, Lollobrigida, così coinvolto nella difesa del patrimonio enologico italiano. E' un tema su cui dobbiamo lavorare tutti senza seguire filosofie troppo industriali ma raccontando l'artigianalità e il lavoro manuale che c'è dietro la viticoltura eroica". 

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