Vinitaly, Meloni: “Pensiamo a liceo del Made in Italy”. Coldiretti apre la 'cantina degli orrori'

La premier in visita a Veronafiere insieme alla ministra Santanché, che dichiara: “10 milioni di turisti per le vendemmie” e rimarca il no alla “carne Frankenstein”. Nel 2022 in Italia prodotte 1 miliardo di bottiglie di spumante

Verona, 3 aprile 2023 – Il secondo giorno di apertura di Vinitaly, l’appuntamento fieristico internazionale con l’enologia d’eccellenza, si è aperto questa mattina con la visita della premier Giorgia Meloni. Ieri Zaia, durante l’inaugurazione ha descritto l'evento fieristico veronese e veneto come se fosse una novella “Babilonia, al centro del mondo”.

Quest’anno si parla di un’edizione da record: con 4mila aziende espositrici da più di 30 nazioni per un'industria vitivinicola che in Italia vale 31,3 miliardi di euro, impegna 530mila aziende e circa 870mila addetti. Nei padiglioni è possibile inoltre scoprire la storia millenaria del vino. 

Meloni: "Vino non solo fatto economico ma anche culturale"

"É un dovere sostenere questo settore perché funziona anche grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità” – ha detto la Presidente del Consiglio -, ricordando che ''sul piano economico il settore produce ogni anno oltre 30 miliardi di euro e impiega 170mila addetti. È il primo nella bilancia commerciale del nostro Paese. Siamo primi produttori al mondo, secondi consumatori al mondo e terzi esportatori al mondo''. ''Ovviamente - ha aggiunto Meloni - è nostro interesse e nostro dovere sostenere questo mondo, anche con il ricambio generazionale, perché questo settore funziona anche e soprattutto grazie alla capacità di mettere insieme tradizione e modernità, quindi famiglie e una tradizione che arriva da molto lontano. Famiglie che riescono anche con il ricambio generazionale a stare nella modernità''. L'impegno del Governo, ha rimarcato, “è anche con i provvedimenti che abbiamo immaginato non solo per le imprese, ma anche per i giovani per un ricambio generazionale".

"Considero molto affascinante la scelta dei ministri Lollobrigida e Sangiuliano di portare qui per la prima volta due opere che sono legate al mondo del vino, perché bisogna ricodare che il vino non è solo un fatto economico ma anche culturale. C'è una storia, una letteratura, una filosofia del vino. C'è un pezzo essenziale e identitario quindi non poteva mancare la presenza del Governo. Sarà una giornata lunga e sicuramente molto affascinante", ha concluso la presidente del Consiglio.

Liceo del Made in Italy

"Stiamo pensando a un liceo del made in Italy per valorizzare percorsi che speghino il legame che esiste tra nostra cultura, i territori e la nostra identità, ha spiegato Giorgia Meloni, che nell'ambito del ricco programma di Vinitaly, ha scelto di presenziare alla premiazione degli studenti e delle produzioni vinicole degli Istituti Agrari, in una iniziativa promossa da Crea in collaborazione con la Rete degli istituti Agrari. "Il nostro agroalimentare, il vino e l'agricoltura - ha aggiunto Meloni - sono un pezzo fondamentale della nostra economia, ma funzionano se abbiamo la capacità di mettere insieme tradizione sulla cultura antica di secoli e l'innovazione, la modernità. E questo lo possono fare soprattutto le giovani generazioni. Noi supportiamo questo obiettivo con investimenti e una serie di provvedimenti che riguardano ad esempio le decontribuzioni per chi assume in agricoltura under 36, e per le attività e le imprese prevalentemente composte da giovani. Ciò per fare tutto quello che è necessario per la continuità del settore". Alla premier, accolta con uno standing ovation, è stata consegnata una targa a nome di tutti gli Istituti agrari d'Italia e una bottiglia che racconta il made in Italy prodotta dall'Istituto di San Michele all'Adige, in Trentino.

Santanché: "Italiani non desiderano carne Frankenstein"

"É assolutamente giusto vietarla visto che sulla carne abbiamo delle tradizioni e abbiamo carne eccellente. É vero anche che parte la importiamo ma sinceramente non penso che la carne cosiddetta Frankenstein sia il desiderio degli italiani". La detto parlando della carne prodotta in laboratorio la ministra del Turismo, Daniela Santanche', a Vinitaly di Verona.

"10 milioni di turisti per la vendemmia”

"Il vino è un segmento fondamentale per il turismo perché il turista vuole sempre più esperienze, i percorsi legati al vino oggi hanno tantissimo successo, si pensa che per la vendemmia arriveranno 10 milioni di turisti e questo aiuta per la destagionalizzazione" – ha sottolineato la Ministra del Turismo. "Fratelli d'Italia ha presentato una proposta di legge per far diventare questa attività polifunzionale. Il vino è la punta di diamante e migliora l'offerta turistica", rileva Santanchè.

Spumanti, 1 miliardo di bottiglie prodotte in Italia nel 2022

Chiude di nuovo in crescita e sfiora quota 1 miliardo di bottiglie (978 milioni) la produzione di spumanti italiani nel 2022. Lo rileva l'Osservatorio Uiv-Vinitaly, che ha elaborato i dati di imbottigliamento raccolti presso gli Organismi di certificazione. Il dato segna un leggero aumento (+4%) rispetto a uno strabordante 2021 (+25%), con i comuni e varietali (+10%) che fanno meglio degli sparkling Doc-Igp (+3%, 807 milioni di bottiglie). A livello territoriale, l'85% dello spumante italiano Dop-Igp ha origini venete (683 milioni di bottiglie), poi Piemonte (9% e 72 milioni), Lombardia (3% e 24 milioni), Trentino (2% e 16 milioni) ed Emilia-Romagna (1% e 7,4 milioni). Il consuntivo 2022 sulle vendite in Italia chiude a +1% (284 milioni di bottiglie consumate), di cui -3% sul circuito retail e +5% su quello ristorazione-bar. Una performance comunque da non sottovalutare, anche se i veri vincitori in Gdo risultano gli Charmat non Prosecco, in forte crescita in generale (+13%), ma soprattutto al discount (+22% annuo). I consumi interni di spumante hanno raggiunto un completo livello di maturità: nel 2022, la quota sul totale vino si è attestata al 13,5% (era al 9% nel 2015), con il Prosecco al solito grande protagonista delle vendite con il 44% di quota volume.

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Coldiretti presenta la ‘cantina degli orrori’

Dalle etichette allarmistiche ai wine kit, dai falsi al taglio dei fondi per la promozione, il vino italiano è sotto attacco con ripetuti blitz a livello comunitario che penalizzano il settore come il via libera concesso all'Irlanda ad adottare un'etichetta per vino, birra e liquori con avvertenze 'terroristiche'. È l'allarme lanciato dalla Coldiretti in occasione di Vinitaly 2023 in corso fino a mercoledì a Verona, dove è stata aperta la prima 'cantina degli orrori' con gli esempi più eclatanti degli attacchi al vino. "Il giusto impegno dell'Unione per tutelare la salute dei cittadini - sostiene l'organizzazione agricola - non può tradursi in decisioni semplicistiche che rischiano di criminalizzare ingiustamente singoli prodotti indipendentemente dalle quantità consumate". È infatti del tutto improprio - precisa la Coldiretti - assimilare l'eccessivo consumo di superalcolici tipico dei Paesi nordici al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino. Ma il vino Made in Italy - spiega - deve affrontare anche altri attacchi. Un esempio è la scelta della Ue di autorizzare nell'ambito delle pratiche enologiche l'eliminazione totale o parziale dell'alcol anche nei vini a denominazione di origine. "Si tratta di un precedente pericoloso - afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini - che apre la strada all'introduzione di derive che mettono fortemente a rischio l'identità del vino italiano, che è la principale voce dell'export agroalimentare nazionale". Tra le pratiche 'discutibili' ci sono anche lo zuccheraggio del vino (permesso nell'Ue ad eccezione di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Cipro e Malta), i wine-kit fai da te, molto diffusi dal Canada agli Stati Uniti fino ad alcuni Paesi dell'Ue, che promettono il miracolo di ottenere in casa il meglio della produzione enologica Made in Italy, dai vini ai formaggi.