Draghi agli studenti a Verona: "Anch'io sono mezzo Veneto"

Il premier a Sommacampagna in visita alla scuola media che gli aveva scritto una lunga lettera con interrogativi sul futuro: tra guerra e post pandemia

Verona, 20 maggio 2022 - "Un saluto ed un abbraccio grande ai veneti. In fondo anch'io sono mezzo veneto". Così il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha salutato i presenti al suo arrivo alla scuola media Dante Alighieri di Sommacampagna (Verona), dove si è svolta la prima visita in regione da premier. In particolare Draghi ha incontrato una classe, la 2D, che nelle scorse settimane aveva inviato una serie di lettere a palazzo Chigi a lui indirizzate, per chiedere spiegazioni sulla guerrae e risposte sul futuro. 

Il premier Draghi e il governatore Zaia alla scuola Alighieri
Il premier Draghi e il governatore Zaia alla scuola Alighieri

Draghi è giunto alla scuola, accolto dalla dirigente scolastica Emanuela Antolini, dal sindaco Fabrizio Bertolaso, e dal presidente del Veneto Luca Zaia assieme ad autorità locali. La visita del presidente del consiglio, dopo un momento con la classe e un incontro nella palestra della scuola, prevedeva la deposizione di una corona al Sacrario di Custoza, quindi una visita privata all'azienda vinicola Masi di Sant'Ambrogio di Valpolicella. 

La guerra in Ucraina?

"Quel che si deve fare è cercare la pace, far in modo che i due smettano di sparare e comincino a parlare. Questo è quello che noi dobbiamo cercar di fare", ha spiegato il premier, incontrando i ragazzi della scuola. "A Putin ho detto - ha aggiunto - 'la chiamo per parlare di pace', e lui mi ha detto 'non è il momento'. 'La chiamo perché vorrei un cessate il fuoco', 'non è il momento'. 'Forse i problemi li potete risolvere voi due, perché non vi parlate?', 'Non è il momento'. Ho avuto più fortuna a Washington parlando con il presidente Biden; solo da lui Putin vuol sentire una parola e gli ho detto che telefonasse. Il suggerimento ha avuto più fortuna perché i loro ministri si sono sentiti".

"Chi attacca ha sempre torto. C'è differenza tra chi è attaccato e chi attacca, bisogna tenerlo in mente. Come quando uno per strada è grosso grosso e dà uno schiaffone a uno piccolo", ha proseguito il presidente. "Quello che è successo - ha aggiunto Draghi - è che il piccolino adesso è più grande e si 'ripara' dagli schiaffi, prima di tutto perché è stato aiutato dagli amici, ma anche perché combatte e si difende per un motivo, la libertà". Dopo la guerra con l'Ucraina "dobbiamo pensare ai cittadini russi, e pensare a loro come cittadini del mondo, dobbiamo considerarli come noi. Perché loro - ha concluso - non sono i nemici, e questo è cercare di parlare di pace". 

Il post pandemia 

"Spero proprio che con l'anno prossimo non ci sia più bisogno delle mascherine e che la pandemia non ritorni", ha detto Draghi. "Il futuro è lì perché voi ne siate protagonisti, è come una partita, da giocare per vincere, bisogna essere contenti di starci. E niente ansia, mi raccomando", ha sottolineato Draghi, rivolgendosi ai ragazzi. 

Agli studenti si è rivolto anche il presidente del Veneto Luca Zaia, ricordando che "solo i pessimisti non fanno fortuna. Dobbiamo guardare al futuro, dopo la pioggia viene il sereno, non coccolate l'idea che piova per sempre. Dobbiamo venir fuori da questa fase difficile credendo nel futuro, non dimenticando lo studio. Non è un progetto da 'raccomandatì ma un progetto pensato per tutti noi. Noi curiamo tutti perché pensiamo sia civiltà, dobbiamo lamentarci un po' meno e lavorare di più", ha concluso. 

 

Corona d'allore al Sacrario di Custoza

 

Il presidente del Consiglio, salutato gli studenti si è recato in visita all'Ossario di Custoza, nel veronese, deponendo una corona d'alloro al Mausoleo, che ricorda le vittime della prima e della terza guerra di indipendenza Italiana (1848 e 1866) . L'Ossario custodisce le spoglie dei soldati che facevano parte delle truppe del regno d'Italia e quelle dell'Impero Austriaco, quest'ultimo composto anche da soldati veneti, morti nelle due battaglie di Custoza.

Il premier Draghi era accompagnato dal presidente della Regione Veneto Zaia, e dalle autorità locali. In occasione del 150mo anniversario dell'Unità d'Italia, il monumento aveva subito un importante intervento di restauro, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.