Maltempo Veneto, distrutto il 40% del raccolto di mais e soia. Verona la zona più colpita

Secondo le stime di Confagricoltura, l'alternanza tra siccità e pesanti grandinate porterà a gravi perdite nei raccolti

Siccità

Siccità

Verona, 2 settembre 2021 – Un’estate dal bilancio pesantissimo per gli agricoltori del Veronese, tra siccità e grandinate violente perso tra il 30 e il 40% del raccolto. Cali nella produzione di mais e soia. E la grandinata nel Basso Veronese di martedì scorso ha dato il colpo finale su un settore già in crisi. A renderlo noto è Confagricoltura Verona che, arrivati alla fine di un trimestre pensate, si ritrova a fare la conta conti dei danni.

“Quest’estate ha piovuto molto poco – spiega Filippo Sussi, presidente del settore seminativi di Confagricoltura Verona – e, con i cambiamenti climatici di questi anni, quando piove poco fa molto caldo e quindi alluvioni e grandinate sono la conseguenza. Dove il maltempo si è accanito di più si prevedono cali produttivi consistenti del mais, che possono arrivare al 30-40 per cento di perdita dei raccolti. Non si tratta di un dato generale, ma riguardante alcune zone del territorio colpite dalla tempesta a macchia di leopardo".

Quotazioni in rialzo, produzioni in calo

Per quanto riguarda la soia, la raccolta comincerà a inizio ottobre e c’è attesa per capire il bilancio in termini quantitativi, sia alla luce della siccità, sia della presenza della cimice asiatica che in alcune zone è stata molto aggressiva. “Chi ha irrigato potrà contare su buoni raccolti – osserva Sussi – mentre chi non lo ha fatto dovrà aspettare per vedere quanto il cereale ha resistito alle alte temperature. E bisogna mettere in conto anche le perdite dovute a grandine”.

“In estate le quotazioni si sono chiuse a cifre molto alte – continua il presidente –, che hanno toccato i 70 euro al quintale, anche sulla spinta della grande richiesta da parte della Cina che ha ripreso ad acquistare soia a livello internazionale. La vera cartina di tornasole sarà però da ottobre a gennaio, quando ripartiranno le quotazioni e gli agricoltori avranno necessità di vendere la soia. È allora che i prezzi dovranno essere allettanti”.