Maneskin, il concerto all'Arena di Verona con 12mila fan: "Che facciamo, cominciamo?"

È iniziata sulle note di "Zitti e buoni" l'indimenticabile serata all'Arena di Verona, con 12mila fan in delirio. Sul palco, la bandiera dell'Ucraina e il no alla guerra

I Maneskin live nell'Arena di Verona

I Maneskin live nell'Arena di Verona

Verona, 29 aprile 2022 – “Che facciamo, cominciano?”. Tre parole ed è subito un boato. È stato l’urlo carico di adrenalina degli oltre 12mila fan ad accogliere il ritorno in Italia dei Maneskin, ieri sera in concerto all’Arena di Verona. Damiano ha caricato il pubblico e poi sono iniziate le prime note di “Zitti e Buoni”, la storica hit che l’anno scorso ha portato la band al primo posto del podio di Sanremo, seguita dalla vittoria all'Eurovision Song Contest, tappa che ha segnato l'inizio della lunga galoppata di successi internazionali.

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Una pedana forma di M colorata di rosso, Damiano appare in giacca rosa e poi la abbandona per rimanere con un top scintillante. È iniziata così l’indimenticabile serata all’Arena, prima tappa del tour italiano. Una carrellata energica ed emozionante lunga poco meno di due ore, in cui il frontman insieme a Victoria al basso – che ha festeggiato il suo 22esimo compleanno con tanto di coro di auguri dei 12mila spettatoriThomas alla chitarra ed Ethan alla batteria non si sono risparmiati. Spingendo sull'acceleratore del rock con Mammamia, “I wanna be your slave”, ma toccando anche le corde dell'emozione quando è stato il momento di farlo, con Coraline, Torna a casa anche il brano Vent’anni, in versione acustica dal Palco Reale.

No alla guerra: “Fuck Putin”

A metà concerto arriva anche Manuel Agnelli, che eccita gli animi ancora più di quanto non lo fossero già, per Amandoti. E dopo il “Fuck Putin” urlato al Coachella, i Maneskin hanno voluto nuovamente gridare il loro “no alla guerra”. Damiamo, prima di intonare Gasoline, ha recitato in inglese il discorso all'Umanità di Charlie Chaplin, reso celebre dal film “Il Dittatore”, mostrando la bandiera giallo-blu dell'Ucraina e chiudendo con “Voi, il popolo, avete la forza di fare si che la vita sia bella e libera”.

Maneskin, tour mondiale "Ma niente Russia"

“Ci sono dei momenti in cui dobbiamo scendere dalla sedia del privilegio e usare quel privilegio per aiutare chi non ce l'ha”. Verso la fine del concerto – “Ma quanti c. siete? Eh, sono bravo a dire parolacce. Vi siamo mancati mentre eravamo in America?” – Damiano invita qualche decina di fan sul palco che, increduli, non smettono di riprenderlo con i loro cellulari.

Le prossime tappe

L'estate 2022 li vedrà protagonisti in alcuni festival mondiali come il “Rock Am Ring & Rock Im Park”, “Reading & Leeds Festival”, Lollapalooza (a Stoccolma, Parigi e infine Chicago), “Rock Werchter,” passando anche per il “Rock in Rio” in Brasile e molti altri. In Italia, torneranno per due date, il 23 giugno a Lignano Sabbiadoro (in Friuli, ma al confine con il Veneto) e il 9 luglio al Circo Massimo a Roma.

Il 2022 proseguirà poi con l'inizio del loro primo tour mondiale: il “Loud Kids Tour” – con 53 concerti, oltre alle 23 date estive – li porterà, dall'autunno, nei principali club e palasport del Nord America ed Europa, oltre che nei palazzetti italiani. “Grazie Arena, grazie Verona. Vi vogliamo bene”, hanno salutato i quattro ragazzi prima di far calare il sipario sulla serata.

Una storia di successi

Con 10 dischi di diamante, 185 platino e 42 oro a livello globale e più di 4,5 miliardi di streaming su tutte le piattaforme digitali, i Maneskin sono gli italiani più ascoltati al mondo su Spotify nel 2021, anno che li ha visti protagonisti di numerosi successi, dal primo posto al 71esimo Festival di Sanremo e all'Eurovision Song Contest con il brano “Zitti e buoni”, fino al premio “Best Rock” agli Mtv Emas, la prima vittoria di artisti italiani in una categoria internazionale, la doppia nomination ai Brit Awards come “International Group” e “International Song”, l'inclusione di “I Wanna Be Your Slave” (triplo disco di platino) nella “Top 10 Tracks of 2021” secondo Bbc.