Paluani Verona, svolta nel salvataggio: approvato l'aumento di capitale

Il tribunale ha accolto la proposta della holding Acque Minerali Italiane. La storica azienda dolciaria ha un passivo di 101 milioni, a rischio i 500 lavoratori dello stabilimento più l'indotto

Produzione di panettoni

Produzione di panettoni

Verona, 4 maggio 2022 – Sarà il colosso della acque minerali a salvare la Paluani dal fallimento, un aumento di capitale potrebbe rimettere in sesto la storica azienda scaligera. La svolta è arrivata dal tribunale di Verona, che ha accolto la proposta formulata dalla holding Ami (Acque Minerali Italiane) di proprietà dell'imprenditore delle acque minerali, Francesco Agnello, che consente di evitare il fallimento dello storico marchio dolciario, nato nel 1921 a Verona.

È quanto si apprende da fonti del settore food & beverage. L'udienza relativa al concordato della Paluani si è svolta lo scorso 2 maggio e il giudice delegato, presidente del tribunale fallimentare, Monica Attanasio, dopo la proposta presentata da Agnello, ha fissato la nuova udienza al prossimo 10 giugno per la definizione del procedimento per il completamento degli atti.

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Oltre 500 lavoratori a rischio

L'offerta irrevocabile di aumento di capitale consente così alla Paluani, di fatto, di evitare il fallimento mettendo al sicuro l'azienda, i 500 dipendenti – 100 fissi oltre i 400 stagionali e tutto l'indotto – e uno storico marchio italiano. La Paluani registra un passivo di 101 milioni e i commissari straordinari avevano chiesto l'esercizio provvisorio. L'omologa del concordato è fissata per il giugno 2023 e questo, spiegano le stesse fonti, consentirà la piena operatività per la campagna di Natale. Il “cavaliere bianco”, l'imprenditore Agnello diventato protagonista anche della crisi Sangemini, era in trattativa dallo scorso dicembre e andata, dunque, a buon fine il 2 maggio. Advisor dell'operazione sono stati Kpmg e lo studio “Gianni Origoni e partners” di Roma, per la parte finanziaria, Matteo Del Sette per la parte legale.