Verona, stop dopo 15 anni alle panchine antibivacco di Tosi. Tommasi demolisce i braccioli

Ed è subito polemica. L'assessore Benini: "L'inclusività passa anche attraverso l'arredo urbano". L'ex sindaco Tosi: "Umanità è dare strutture accoglienti ai meno fortunati, non lasciare sbandati sulle strade"

Panchine antibivacco a Verona, rimozione dei braccioli

Panchine antibivacco a Verona, rimozione dei braccioli

Verona, 6 dicembre 2022 -  "Crediamo che l'inclusività passi anche attraverso l'arredo urbano, con le aree pubbliche dotate di strutture che oltre a garantire il ristoro favoriscono anche la socializzazione", ha usato queste parole l'assessore all'Arredo Urbano, Federico Benini per annunciare l'avvio voluto dalla Giunta Tommasi delle rimozioni dei "braccioli tosiani" dalle panchine di Verona. Parallelamente sono state posizionate le prime panchine inclusive che in mezzo alla seduta lasciano lo spazio per una carrozzina. 

Torniano ai braccioli che dividono. I primi divisori antibivacco erano stati  istallati a dicembre del 2007. Sono durate 15 anni le panchine con bracciolo al centro, posizionate dall'allora sindaco di Verona Flavio Tosi in diversi punti della città scaligera. Le cosiddette panchine anti bivacco.

"La ditta incaricata ha tolto i primi braccioli di ferro dalle panchine ai giardini della Giarina, dopodichè si proseguirà nelle altre zone cittadine" ha aggiunto l'assessorel.  Rimossi i braccioli presenti sulle panchine nei giardini della Giarina, tra il Teatro Romano e il quartiere di Veronetta, ora è la volta dei giardini Lombroso e la zona di San Zeno, compresa la piazza della basilica e piazza Bacanal. L'assessorato all'Arredo urbano sta così provvedendo a "restituire alle panchine il loro aspetto originario, nonché la loro finalità sociale". 

Sono circa 500 i braccioli installati ex novo nei primi anni successivi al 2007 in alcune zone della città, tra cui piazza Pradaval, via Prato Santo, piazza Corrubbio, giardini Lombroso, piazzale Stefani, giardini Arsenale e giardini della Giarina. Dal 2008 invece, le nuove panchine venivano ordinate già con il bracciolo inserito. 

Tosi: "Questa non è umanità"

Ed è subito polemica. "Parlano di 'inclusione' pensando che inclusione significhi incentivare i senzatetto a dormire distesi al freddo sulle panchine e non, come facevano le mie amministrazioni senza tanti proclami, fornire loro un letto caldo", la replica via social dell'ex sindaco Flavio Tosi (allora militante nella Lega nord, attualmente in Forza Italia) contro la rimozione dei braccioli dalle panchine voluta dalla Giunta guidata dal sindaco Damiano Tommasi (centro sinistra). 

"Togliere i braccioli dalle panchine non è 'inclusione', non è 'umanità'. Umanità è dare strutture accoglienti ai meno fortunati, non lasciare sbandati sulle strade" prosegue Tosi."Peraltro non è un bello spettacolo per famiglie, bambini, anziani che vorrebbero usufruire dei parchi pubblici e delle panchine vedere persone  chiunque esse siano, italiani, stranieri, ricchi, poveri, adulti o adolescentim dormire bellamente stravaccate. Affermare il contrario è la fiera dell’ipocrisia buonista, quella ammantata di virtù pubbliche (per fare bella figura) e dei vizi (ergo indicibili pensieri) privati" conclude Tosi e pubblica la foto delle panchine con i braccioli di Central Park "nella civilissima New York". 

E in città sono spuntate le prime panchine inclusive

Un capitolo a parte sono le panchine inclusive. Mentre si rimuovo i braccioli antibivacco in alcuni punti di Verona (piazza San Zeno,il piazzale della Stazione, in piazza Isolo è in piazza Nikolajewka e lungo la ciclabile di San Massimo) sono state posizionate le nuove panchine che possono accogliere anche persone in carrozzina.

"Panchine in più che andranno ad aggiungersi a quelle esistenti", precisa l'assessore Benini dopo che la novità ha scatenato il dibattito. "A chi pensa siano l’evoluzione del bracciolo tosiano, ricordo che i braccioli erano messi a tutte le panchine, mentre qui stiamo solo aggiungento una nuova tipologia di panchina che non toglierà nulla a quelle già posizionate", dice l'assessore. Tra le voci contro "C’è chi dice che uno sulla carrozzina può stare di lato oppure di fronte. Io invece penso che sia giusto che l’arredo urbano di una città debba essere rivolto a tutti e debba dare a tutte le stesse possibilità di utilizzo. Questo delle panchine non è solo un segnale, ma sarà il primo di una serie di interventi nei quartieri volti ad includere tutti".