Poliziotta suicida Verona, 46enne si spara in Questura. Sindacato: "Numeri agghiaccianti"

Sono 49 gli episodi avvenuti tra le forze dell'ordine da inizio anno. É il terzo caso veneto in poche settimane: il 18 agosto si è tolto la virta un poliziotto 37enne di Verona, a inizio mese un vigile 43enne di Jesolo, nel Veneziano

Questura di Verona

Questura di Verona

Verona, 13 settembre 2022 – Ha estratto la pistola d’ordinanza e si è sparata, togliendosi la vita. È l’ennesimo dramma quello che si è consumato ieri sera a Verona, dove una poliziotta di 46 anni si è uccisa in Questura. Ma è solo l’ultima di una lunga serie di tragedie, una lista che in Italia annovera 49 suicidi fra gli appartenenti alle forze dell’ordine, tra cui alti due casi in Veneto: un 43enne, agente della polizia locale di Jesolo morto nella sua abitazione all’inizio di settembre – e un 37enne assistente capo della polizia di Verona suicidatosi il 18 agosto. Tra le cause sulle quali si indaga, potrebbe esserci lo stress causato da un lavoro in prima linea sul fronte della sicurezza.

Verona, due casi in poche settimane

Ieri sera, una poliziotta di 46 anni in servizio alla Questura veronese, mamma di una bambina piccola, si è tolta la vita sparandosi con la pistola d’ordinanza. A lanciare l’allarme sono stati i colleghi, accorsi sul posto dopo aver sentito lo sparo. La donna era riversa in una pozza di sangue. Soccorsa dal personale sanitario del 118, la poliziotta è stata trasportata d’urgenza in ospedale. Le sue condizioni sono apparse fin da subito gravissime, tant’è che la donna è morta poco dopo l’arrivo in pronto soccorso.

Fsp: “Numeri agghiaccianti”

“Il nome della collega si aggiunge a una tragica lista che annovera, dall’inizio dell’anno, già 49 suicidi fra gli appartenenti alle forze dell’ordine. Urge alleviare i disagi legati a questo lavoro difficile”, spiega Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato. Due giorni fa, altri tre suicidi: sui 49 avvenuti tra le divise della sicurezza dall’inizio dell’anno, 17 riguardano il comparto della polizia.

“Sono numeri agghiaccianti – continuano dal sindacato – la media fra gli operatori del comparto che si tolgono la vita è ben superiore alla media nazionale, che conta inoltre tutte le fasce d’età, mentre quella dei colleghi è una fascia anagrafica delimitata. E, se pure nessuno può conoscere le singole realtà di fragilità e di sconforto che sfociano in simili tragedie, ciò che sappiamo, appartenendo a questo mondo, è che i disagi, i sacrifici, le difficoltà sono tante e tali che certamente alleviarle ed eliminarle, quando possibile, sarebbe determinante”.

“Attendiamo provvedimenti concreti che contribuiscano ad alleviare le difficoltà tecnico-operative ed organizzative di un settore che richiede investimenti seri. Perché la sicurezza, proprio come la vita delle persone che lavorano per essa, non può essere considerata un costo”, conclude Mazzetti.