Valpolicella Patrimonio Unesco, la candidatura a Vinitaly. Zaia: "Tradizione millenaria"

La tecnica di appassimento delle uve Valpolicella è stata candidata a Patrimonio immateriale Unesco, l'annuncio a Vinitaly 2022. "Per Verona intendiamo candidare anche la Pesciara di Bolca, con il suo inestimabile patrimonio di fossili marini", annuncia Luca Zaia.

Il lancio della candidatura a Vinitaly

(DIRE) Venezia, 13 apr. - "Parte ufficialmente da Verona, dal Vinitaly, il cammino della candidatura a Patrimonio immateriale Unesco della tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella. Una grande opportunit

Verona, 13 aprile 2022 – "Parte ufficialmente da Verona il cammino della candidatura a Patrimonio immateriale Unesco della tecnica di appassimento delle uve della Valpolicella”. Lo ha annunciato stamattina il governatore veneto Luca Zaia alla chiusura di Vinitaly 2022, la 54esima edizione della fiera dei vino che quest’anno ha registrato un record di operatori stranieri. “Tra un anno conto di tornare al Vinitaly per celebrare il decimo sito Unesco del Veneto", è l’augurio di Zaia.

Dopo il patto delle “due P”, con il connubio Prosecco-Passito con la Sicilia, Zaia va alla carica candidando le uve Valpolicella a diventare Patrimonio Unesco. Il Veneto è una delle regioni italiane più “premiate” dall’agenzia delle Nazioni Unite: sono nove i siti sotto tutela, tra cui le Colline del Prosecco. “Una grande opportunità – ha spiegato Zaia – in chiave di sviluppo della denominazione e del territorio, volano per le economie locali e di valorizzazione della tradizionale, inconfondibile e inimitabile tecnica di lavorazione. In tutti questi anni non è mai stata riconosciuta una tecnica di vinificazione, per questo è una sfida, ma questo dossier rappresenta quello che Unesco richiede".

Pesciara di Bolca, a Verona la prossima candidatura

La candidatura Unesco è stata presentata questa mattina all’interno delle spazio espositivo del Veneto a Vinitaly. Oltre al governatore Zaia, erano presenti il vice presidente esperti mondiali Unesco, Pier Luigi Petrillo, il rettore dell'Università degli Studi di Verona, Pier Francesco Nocini, con il presidente del Consorzio Valpolicella e il presidente Strade del Vino. "Con il professor Petrillo ho condiviso gran parte della mia storia da ministro, lo definisco un ‘enfant prodige’ dei provvedimenti in agricoltura che mi ha fatto innamorare della partita Unesco – ha proseguito il Governatore –. Dal dossier sul Prosecco, passando a quello del Passito di Pantelleria e della pizza”.

"Lo dissi già al Vinitaly del 2019 che avevamo un'altra grande sorpresa, la candidatura del metodo di appassimento: una tradizione millenaria che è identità, è il saper fare, è il bagaglio culturale di una comunità – ha concluso –. Per Verona intendiamo candidare anche la Pesciara di Bolca, con il suo inestimabile patrimonio di fossili marini. Tante opportunità che vanno colte e che dimostrano la capacità del Veneto di guardare al futuro".

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Valpolicella: la tecnica di appassimento

L'unicità dei vini più prestigiosi della Valpolicella, una zona delle Prealpi veronsei, deriva dalla tradizionale tecnica dell'appassimento: le migliori uve, selezionate e vendemmiate rigorosamente a mano perlopiù da donne, vengono messe a riposare sulle tradizionali “Arele” Cerimoniale del Presidente graticci di canna di palude anticamente utilizzati per l'allevamento di bachi da seta – o in moderne cassette, all'interno dei cosiddetti “fruttai”. Questo periodo dura circa tre mesi e in questa fase, di fondamentale importanza, le uve perdono tra il 30% e il 50% del proprio peso, concentrando gli aromi e tutti quegli elementi che rendono riconoscibili e inimitabili i grandi rossi del territorio.