Verona, traffico di marijuana dalla Spagna: smantellata organizzazione

I carabinieri prendono la “mente” del gruppo criminale, disarticolato poco a poco con una serie di arresti in flagrante. In carcere anche il braccio operativo della banda di narcos

Parte della marijuana sequestrata dai carabinieri nel corso delle indagini

Parte della marijuana sequestrata dai carabinieri nel corso delle indagini

Verona, 17 giugno 2021 – I carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Verona hanno disarticolato un’organizzazione dedita al narcotraffico attiva tra l’Italia e la Spagna. Ieri, infatti, i militari hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 38enne, ritenuto il braccio operativo del sodalizio criminale, che conclude oltre un anno di indagini.

Il traffico di droga sull’asse Veneto-Spagna

L’inchiesta, infatti, è partita il 19 maggio 2020 con l’arresto – da parte dei militari del Nucleo Radiomobile durante un normale controllo di routine – a San Martino Buon Albergo, nel Veronese, di due uomini di 37 e 74 anni residenti in provincia di Vicenza che viaggiavano a bordo di un’automobile con due borsoni contenenti 35 chili di marijuana appoggiati sui sedili posteriori.

A quel punto sono partite le indagini, volte a identificare chi ci fosse dietro a quell’ingente carico di droga. A poco a poco l’inchiesta si è allargata sempre di più, permettendo agli inquirenti sia di identificare e arrestare in flagrante diversi membri della banda sia di sequestrare importanti carichi di marijuana sia di individuarne il canale di approvvigionamento, ossia la Spagna.

La rete logistica per lo spaccio al Nord Italia

Qui, infatti, i narcotrafficanti si recavano per acquistare gli stupefacenti, poi smerciati in diverse province del Nord Italia anche grazie a quella che i carabinieri definiscono “una perfetta rete logistica” di persone residenti nel Vicentino, tutte identificate. Alla luce di quanto raccolto, gli uomini dell’Arma hanno quindi concluso l’indagine chiedendo l’emissione di due ordinanze di custodia cautelare in carcere per i vertici del gruppo.

La prima è stata eseguita sabato scorso nei confronti della “mente” del sodalizio, ossia “colui che ha organizzato e diretto la rete di rifornimento della marijuana in diverse città del Nord Italia”, spiegano gli inquirenti. L’uomo, un 41enne incensurato, pur di sfuggire alla cattura aveva perfino cambiato il proprio cognome dopo un ingente sequestro di droga avvenuto ad ottobre.

La “mente” catturata sotto falso nome a Barletta

Ma nemmeno questa tattica è servita: gli investigatori avevano infatti già scoperto del cambio d’identità e, tramite il suo documento, sono riusciti a rintracciarlo e ad arrestarlo in un hotel di Barletta, in Puglia, dove si era appena registrato. Infine la seconda ordinanza in carcere, eseguita ieri, per il 38enne considerato il “braccio operativo” dell’intera banda di narcos.

Pure lui residente in provincia di Vicenza, l’uomo, già arrestato il 19 maggio dell’anno scorso, era il conducente del mezzo su cui gli agenti avevano ritrovato i 35 chili di marijuana. E così si è chiuso il cerchio: per questi ultimi due arrestati l’accusa contestata è ora di concorso in traffico internazionale di stupefacenti aggravato dall’ingente quantità di droga importata in Italia.