Editoriale

Nessuno si indigna per le vittime

Bologna, 11 gennaio 2023 – Insieme ad alcuni amici siamo rimasti molto stupiti nell'apprendere che la vice del sindaco di Bologna, Emily Clancy, attraverso un post su Facebook ha preso posizione chiedendo che venga tolto il regime di carcere duro all'anarchico Alfredo Cospito, autore di fatti di sangue. Il sindaco non l'ha criticata, almeno in pubblico, e secondo me doveva farlo. Quando un rappresentante di un ente pubblico esprime un'opinione su un fatto che tocca la sfera collettiva rappresenta anche l'ente di cui fa parte.

Paolo Magnanini  

Risponde Beppe Boni

L'imbarazzo in Comune si respira in ogni corridoio. Ovvio però che nessuno lo ammetterà mai, compreso il sindaco Matteo Lepore che ha preso subito le distanze dalla sua esuberante vice dichiarando che lei ha "espresso un'opinione personale". Verissimo, ma per l'opinione pubblica è comunque il vice sindaco che esprime un parere su una vicenda spinosa e che vede come protagonista un terrorista. Ha ragione Lorenzo Biagi, figlio di Marco Biagi il giuslavorista ucciso dalle Bierre, quando dice: "...è come se Nadia Lioce, responsabile del delitto di mio papà facesse lo sciopero della fame in carcere e ci fosse una raccolta di firme per revocarle il 41 bis. Io, figlio di una vittima del terrorismo, mi indignerei parecchio...". Parole di grande saggezza e umanità che ricordano anche le vittime e il dolore dei familiari. Troppo spesso si parla di comprensione solo per i terroristi. Ricordiamo chi è Cospito per il quale qualcuno si indigna, si compiono attentati e atti vandalici contro il Senato. Questo anarchico di lunga militanza è stato condannato a 1 anno e 10 mesi per aver gambizzato un dirigente dell'Ansaldo (chi protesta in favore di questa vittima?). Ha subito un'altra condanna a 20 anni per aver piazzato un paio di pacchi bomba dinanzi alla scuola carabinieri di Fossano. L'anno scorso è stato deciso per lui il regime di 41 bis perché ha inviato alcuni messaggi dal carcere all'esterno in cui invitava i compagni a continuare la lotta con mezzi anche violenti. Insomma un vero giocherellone. Vale la pena, se non per motivi ideologici, di protestare per il carcere duro inflitto a questo signore? Meditate, gente, meditate.

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