Fabriano (Ancona), 4 dicembre 2013 - Venerdì a partire dalle 9,30 sarà il giorno delle assemblee Indesit nei siti fabrianesi di Melano, Albacina e nella sede centrale di viale Aristide Merloni dove sono in servizio gli impiegati. I sindacati spiegheranno ai lavoratori la necessità di procedere ad un referendum quasi certamente già la prossima settimana per capire se gli operai saranno favorevoli o meno al pre-accordo stipulato tra parti sociali e azienda sulla base di zero licenziamenti e ammortizzatori sociali per cinque anni consecutivi tra cassa integrazione straordinaria e contratti di solidarietà.

Al referendum parteciperanno tutti i lavoratori compresi quelli della Cgil che non ha firmato l'intesa in coda al vertice di martedì in Ministero. “Non potevamo accettare un documento che va verso deindustrializzazione di Caserta e Fabriano”, sostiene il segretario provinciale Fiom-Cgil Giuseppe Ciarrocchi sul no del suo sindacato all'intesa con Indesit. “Se ci sono margini per firmare in un secondo momento? Attendiamo le assemblee con i lavoratori e lì capiremo la posizione e la volontà dei nostri iscritti”. Dunque, uno spiraglio perché non si vada verso l'accordo separato rimane aperto, anche se di fatto in concreto poco cambia. Pure nel caso in cui gli iscritti Fiom diranno no al documento congiunto, la tutela degli ammortizzatori sociali su base quinquennale vale comunque per tutti i dipendenti e quindi all'atto pratico si tratterebbe di una scelta più di forma che di sostanza.

Positivo, intanto, il commento del governatore regionale Gian Mario Spacca sulls stretta di mano tra management e sindacati. “Un’intesa – sostiene Spacca - che evita oltre 1.400 licenziamenti, difende il lavoro e la coesione sociale, è un risultato positivo, ottenuto grazie a un grande senso di responsabilità in una fase estremamente difficile per l'economia delle Marche.

Alessandro Di Marco