L'Aquila, 30 settembre 2013 - "Salvatore è rimasto in aula, ha sentito la lettura della sentenza. Si aspettava qualcosa di diverso, sperava nell’assoluzione. Ora non ci resta che prendere atto della sentenza, accettare il verdetto e attendere le motivazioni. Siamo pronti a una nuova battaglia in Cassazione". Sono i primi commenti di Nicodemo Gentile, uno degli avvocati di Parolisi, all’uscita della Corte d’Appello dell’Aquila, dopo la condanna a 30 anni in Appello per l'omicidio di Melania Rea (leggi). “E’ importante aver eliminato l’ergastolo - ha aggiunto il legale - ma ci aspettavamo una sentenza leggermente piu’ umana”.

“Ci siamo parlati, anche se per un attimo, naturalmente era un po’ avvilito, ma i processi finiscono in Cassazione”. E' stato il commento di Valter Biscotti, uno degli avvocati di Salvatore Parolisi. “Evidentemente la Corte ha ritenuto di dover aderire alla ricostruzione fatta in primo grado dalla dottoressa Tommolini.
Aspettiamo con ansia di leggere le motivazioni, nella speranza di non trovare ulteriori versioni. Siamo gente abituata a lottare, i processi penali finiscono in Cassazione, ci sono sentenze di condanna che possono essere ribaltate. C’e’ amarezza perche’ la pena, anche se di trent’anni, e’ severa. Ma non ci fermeremo”.

 

TUTTO SUL CASO REA

FOTO E VIDEO Tutte le tappe del delitto Rea

LA SENTENZA DELL'APPELLO Parolisi condannato a 30 anni

LA SENTENZA DI 1° GRADO Parolisi condannato all'ergastolo

LA SCHEDA Dalla scomparsa di Melania al processo di Parolisi