Bologna, 26 marzo 2014 - “Ma ora sono battezzata o no?”. La domanda è lecita. Una studentessa universitaria romagnola di 22 anni, che chiameremo Elena, lo scorso 28 gennaio è stata infatti battezzata, nella ‘casa generalizia’ di via de’ Monari, dallo scomunicato padre Michel Upmann, all’anagrafe Gennaro Senatore, l’ex chef mitomane divenuto superiore generale dell’Opera San Michele Arcangelo, istituto religioso disconosciuto pubblicamente dalla Diocesi. Le notizie lette ieri sui giornali hanno confermato quelli che per Elena, fino all’altro giorno, erano solo dei sospetti sul finto religioso.

Come si definiva con voi padre Michel?
«Lui diceva di essere un diacono. Io sospettavo che nascondesse qualcosa perché una volta nella casa di via de’ Monari ho visto la polizia e, una sera, ho incontrato per caso un ragazzo colombiano che stava da lui, al quale Upmann aveva promesso di aiutarlo con il permesso di soggiorno in cambio di una mano. Poi le sue promesse sono risultate vane e hanno rotto. Questo ragazzo mi ha rivelato alcune cose del suo passato».
Padre Michel-Gennaro ha mai parlato dei suoi trascorsi?
«Diceva che in passato era stato un poco di buono, ma che aveva avuto un’illuminazione».
E lei si è fidata, dato che si è fatta perfino battezzare da lui.
«È successo a fine gennaio. Sono andata lì in via de’ Monari assieme a una mia amica svizzera e lui dopo la cerimonia mi ha dato anche una sorta di attestato che ho a casa. Ha detto che lo avrebbe spedito in Vaticano e che da Roma sarebbe stato inviato alla mia parrocchia».
Di chi è stata l’idea?
«Ho pensato io di farmi battezzare. Gliel’ho riferito e lui mi ha risposto che non c’era problema e che si poteva fare anche lì in via de’ Monari. Come testimoni hanno assistito un ragazzo che abita nella casa di via Irnerio e un altro che sta lì nella casa generalizia, reclutati all’ultimo momento. Ma prima del mio battesimo c’è stata un’altra cerimonia».
Di che si tratta?
«L’ha chiamata ‘benedizione di purificazione’ ed è stata sia per me che per la mia amica che non doveva essere battezzata. Ci ha detto che era necessaria perché forse qualcuno ci aveva mandato del male».
Come si è svolta?
«Ci ha segnato con dell’olio santo, sulle spalle, sul petto, sulla bocca, dietro il collo, sulla fronte e sulle spalle. Assisteva anche padre Armando, il sudamericano. Padre Michel recitava delle formule tipo ‘libera queste ragazze dal male’. Frasi forti, prese da un libro di esorcismi».
Avete pagato per la pratica?
«No, ma qualche giorno dopo lui ha scritto su Facebook alla mia amica svizzera chiedendo che gli mandasse dei soldi che, disse, gli servivano per far venire in Italia dei preti svizzeri, o qualcosa del genere. Voi non avete idea di quanta gente lui abbia adescato su Facebook...».

Enrico Barbetti